Ottanta hotel, ventinove Paesi: un viaggio tra architettura, design e autenticità firmato Softer Volumes
In un mondo in cui l’ospitalità è diventata un linguaggio del vivere – e non più soltanto del viaggiare – il design diventa una voce capace di dare forma a esperienze, atmosfere ed emozioni. Negli ultimi anni il concetto di hotel ha superato la semplice funzione di accoglienza per trasformarsi in spazio culturale, architettura identitaria, luogo in cui ritrovare un equilibrio tra materia, luce e paesaggio.
È in questa nuova geografia dell’ospitalità contemporanea che si inserisce Hotels Vol. 01, pubblicato da Softer Volumes, casa editrice e piattaforma australiana specializzata in travel e design, fondata e diretta da Joe Vuong.
Il volume – 240 pagine, rilegato in lino – presenta 80 hotel distribuiti in 29 Paesi raccontando come l’hotellerie si stia ridefinendo attraverso il design e il senso del luogo. Ogni struttura selezionata è un frammento di un paesaggio globale, scelto non per tendenza, ma per autenticità. Alcuni hotel si distinguono per la loro sobrietà, altri per la forza espressiva, ma tutti condividono un tratto comune: l’onestà dei materiali e una profonda connessione con il contesto. Il viaggio attraversa santuari costieri e rifugi urbani – da palazzi restaurati a ville moderniste – legati da un unico filo conduttore: il rispetto per la luce, la natura e la quiete che dura nel tempo.
A Bali, l’Amankila si arrampica tra mare e giungla ai piedi del Monte Agung. Ispirato al Taman Ujung Water Palace, fonde materiali naturali e tecniche costruttive tradizionali. Le suite indipendenti, con tetti di paglia, terrazze private e interni in teak, cocco e bambù, raccontano un lusso senza tempo, radicato nella tradizione locale. Sulla costa nord-est del Brasile, il Barracuda Hotel & Villas miscela sensibilità scandinave e latine. Situato su una scogliera affacciata sull’Atlantico, unisce cemento levigato e arredi minimalisti a soffitti in legno sbiancato e dettagli intrecciati. Qui, il design dialoga con il ritmo naturale del luogo e con la musica analogica del ristorante, dove si serve pesce locale su colonna sonora in vinile.
A Maiorca, Nobis Hotel Palma riscrive la storia di un palazzo medievale costruito durante la dominazione moresca. Le pareti in mattoni grezzi e le arcate in pietra convivono con tessuti artigianali e arredi su misura in tonalità tenui, firmati dallo studio svedese Wingårdhs. Gli spazi interni si aprono su corti silenziose e terrazze soleggiate: un equilibrio sottile tra eredità e contemporaneità.
In Messico, Hotel Terrestre a Puerto Escondido incarna una visione più radicale. Le strutture in mattoni brutalisti evocano templi antichi affacciati sull’oceano, e le quattordici ville – ciascuna con piscina privata e terrazza panoramica – funzionano interamente a energia solare. Tutto è costruito nel rispetto dell’ambiente: solo dove la vegetazione era già assente, con nuove specie autoctone piantate per favorire la biodiversità. Materiali locali, legni di Oaxaca e mattoni fatti a mano raccontano un’idea di lusso sostenibile e silenzioso.
In Giappone, il Beniya Mukayu a Yamashiro Onsen affonda le radici nella spiritualità. Sorge dove un tempo si trovava un tempio buddhista dedicato alla guarigione, e ne conserva l’eredità: oggi, dove i monaci leggevano le scritture, ci sono tre biblioteche; dove praticavano i bagni rituali, si trovano terme e trattamenti tradizionali. Le sedici camere si affacciano su un giardino di muschio e bambù, con tatami, shoji e vasche termali private all’aperto.
Hotels Vol. 01 riflette la cifra stilistica di Softer Volumes: design essenziale, nessuna enfasi superflua. Le fotografie privilegiano la luce naturale e la scrittura è descrittiva, mai invasiva, lascia che sia lo spazio a parlare. Fondata a Sydney, Softer Volumes si dedica alla produzione di contenuti visivi e narrativi che esplorano l’intersezione tra design, lifestyle e cultura. L’approccio è curatoriale e meditativo: pochi progetti, grande qualità, e un’idea di vita equilibrata che unisce viaggio, estetica e benessere. In un’epoca in cui il turismo globale cerca autenticità più che ostentazione, Hotels Vol. 01 diventa molto più di un libro fotografico: è una mappa sensoriale della nuova ospitalità, dove ogni struttura è un modo diverso di abitare il mondo.