PlasticMadeSofa_bg

Una grande e sinestetica allucinazione in cui il tempo si muove in tutte le direzioni, i mondi non hanno confini e le menti si aprono e si connettono e assorbono e scambiano energia nel risuonare di voci e colori passati e presenti, vicini e lontani. Sapori western, lenta batteria tribale, chitarre cupe e violente. Momenti pieni di grinta e di asprezza garage con altri più d’atmosfera, in cui le sonorità si fanno esotiche e sognanti.
Questi sono i Plastic Made Sofa..  la realtà italiana ora più vicina alle sensazioni psych-brit: le reminiscenze del quintetto orobico e la voce stirata di Andrea Rota, frontman dalle decisive capacità compositive e delle danzerecce melodie pop alla Gallagher, alla Ashcroft e Robert Harvey.

La band, nata diversi anni fa e rimirata nel 2010 con l’album d’esordio “Charlie’s Bondage Club“, valevole per il biglietto all’Heineken Jammin’ Festival dello stesso anno (ultimo passaggio dei Pearl Jam in Italia), ha tardato a ricalcare le scene ma l’ha fatto in maniera oculata e rotonda, regalando un secondo disco – “Whining Drums“, uscito sul finire del 2013 – di egregia qualità, degno di partecipare a tournée internazionali.

I due singoli Candy e Lady vengono trasmessi dalle maggiori emittenti alternative e riescono a fare breccia anche nel main stream, mentre i ragazzi portano il loro spettacolo a spasso per l’Italia, dalle serate al CLUB NME a Milano al Barbara Discolab di Catania.

Il nuovo album Whining Drums, completamente autoprodotto dalla band è uscito a Dicembre 2013, ha ricevuto lusinghe da tutte le riviste di settore, con il video del singolo Lizards On a Wire in rotazione su MTV.

È un album dal sound maturo e ricercato, che consacra le doti compositive dei Plastic Made Sofa e li scopre come produttori, rilanciando un suono bizzarro, sperimentale, accattivante, in divenire; una lunga cavalcata psichedelica che ha il grande pregio di dare un volto moderno al desiderio di essere altrove, se non con il corpo almeno con la mente.

I mutamenti degli ultimi tre anni hanno portato a seguire gli odori che muovono le grandi masse d’aria: la neo-psichedelia è base di fondo, nonostante sia ben camuffata dal ringhiare di un suono e di colpi ritmici che lasciano spazi interpretativi ampi, ma che irrimediabilmente rimandano al comune denominatore di quel rock grezzo e sudicio di fine settanta, del redivivo Neil Young e i suoi Crazy Horses in “Rust Never Sleeps”.
Tutto ciò in una lavagna arcobaleno in cui gli insegnanti in aula sono i signori McCartney e Lennon, nella ballad “Try To Be A Woman“, nell’india “Needles For Breakfast” e in generale in tutto il disco: lezione che già i campani A Toys Orchestra predicarono qualche anno orsono. C’è la tipica concretezza e quantità che quei territori si portano dietro, la ricerca dell’obiettivo senza troppi fronzoli (qui sta l’accostamento più significativo tra Uk e Bg), la semplicità di concetto, la quadratura del contenuto, l’immediatezza della comunicazione.

Buon viaggio a tutti quanti.

“Un’idea di musica che supera le parti e rilancia un suono bizzarro, sperimentale, accattivante: in divenire ”
Rumore

“E’ un rock aperto alle contaminazioni e ad altre culture. Una musica immaginata per viaggiare con la mente attraverso spazi lontani e incontaminati”
Sentire Ascoltare

“Ideale ponte da percorrere verso mondi lontani e onirici. Contaminazioni e gusto visionario per un bel disco.”
Rockerilla

“Ovunque i PMS decidano di portarci, il viaggio assume nuovi colori e dimensioni”
Mucchio Selvaggio

“Nascono a Bergamo ma producono musica che potrebbe entrare tranquillamente nelle charts straniere, vista l’assoluta originalità dei loro suoni”
Buscadero

“una grande e sinestetica allucinazione in cui il tempo si muove in tutte le direzioni, i mondi non hanno confini e le menti si aprono e si connettono e assorbono e scambiano energia nel risuonare di voci e colori passati e presenti, vicini e lontani. Non è questo che significa Psichedelico? Anzi, non è questo che significa Musica?”
Rockit

“Un secondo disco, Whining Drums, di egregia qualità, degno di partecipare a tournée che non tocchino solo la nostra penisola.”
Onda Rock

“La commistione tra sonorità indie e rock psichedelico con inserti barrettiani e assoli un po’ Grateful Dead fanno di questo gruppo bergamasco una delle avanguardie italiane del rock.”
Just Kids

” Questo è uno dei dischi migliori degli ultimi anni tra quelli usciti nell’underground psichedelico italiano. ”
Audiofollia

“Nove tracce, nove binari sognanti che i PMS diffondono con grazia ibrida inestimabile, il buon suono delle vibes e delle grandi visioni che accumulano l’energia di un rock da meditazione che vale oro per quanto dà”
LaScena.it

“Fossero esistiti ai tempi di Zabriskie Point, Antonioni si sarebbe affidato a loro per la colonna sonora (evitando di stressare i Pink Floyd)”
Cheap Sound

“È un viaggio musicale e non, ricco di nuove e strane sonorità legate a doppio filo con nuovi mondi da esplorare.”
Loud Vision

“Se amate gli anni ’60 più torridi e allucinogeni, resterete sicuramente affascinati da questo Whining Drums. ”
Iye Zine

“Un ascolto decisamente consigliato, la cui bellezza sta nel viaggio e non nella meta.”
MusicLike

“E’ un disco che riempie,un viaggio nel viaggio. Consigliato agli amanti dei dischi speziati, perfetto per i sognatori”
Life Bubblesound

“Sono tornati, potentissimi. Whining Drums, completamente autoprodotto, è un piccolo capolavoro.”
Radio Noir

Plastic Made Sofa

Venerdì 4 Aprile 2014
@Druso Circus
via Galimberti 6B, Bergamo