WANNSEE
di Ivano Gobbato | Regia Giuliano Gariboldi
Spettacolo per la Giornata della Memoria
Berlino, martedì 20 gennaio 1942, mezzogiorno. Il salone principale di una grande villa si affaccia sul Wannsee, uno dei luoghi più pittoreschi della città. Sta per avere inizio una riunione cui parteciperanno ufficiali SS di grado medio-alto e funzionari di alto livello di alcuni Ministeri, della Cancelleria del Reich e della Cancelleria del Partito Nazional-Socialista.
Nel corso dell’incontro, che non durerà neppure due ore, saranno illustrate “le misure organizzative, tecniche e materiali per una soluzione definitiva del problema ebraico in Europa”.
Venerdì 24 gennaio 2020 alle 21 in occasione della Giornata della Memoria, la compagnia Ronzinante Teatro debutterà con lo spettacolo “WANNSEE” scritto da Ivano Gobbato, nella cornice dell’Auditorium Comunale “Giusi Spezzaferri” di Merate
Il contesto storico
La Seconda Guerra Mondiale è cominciata da meno di due anni e l’Europa è stata conquistata quasi per intero dalle armate tedesche. La bandiera con la croce uncinata sventola su Parigi, Bruxelles, Amsterdam, Oslo, Copenaghen, Vienna, Belgrado, Atene, Praga, Varsavia.
Solo la Gran Bretgana continua combattere contro Germania e Italia, mentre già dal settembre del 1940 il patto tra le potenze dell’Asse si è allargato al Giappone.
Il 22 giugno l’esercito tedesco attacca a sorpresa l’Unione Sovietica: in meno di sei mesi le armate di Hitler sono alle porte di Mosca. I nazisti dominano l’Europa dalla Francia all’Ucraina, e nulla sembra poterli fermare.
Con l’invasione dell’URSS inizia in modo sistematico lo sterminio degli ebrei nell’Est, deciso al più alto livello. Ma si rende necessario fare qualcosa con gli ebrei di tutti i territori occupati dalla Germania.
Con una lettera datata 31 luglio 1941, il Maresciallo del Reich Hermann Göring, vice di Adolf Hitler, incarica il Generale delle SS Reinhard Heydrich di convocare quanto prima una riunione operativa riguardo “Le questioni organizzative, tecniche e materiali per giungere a una completa soluzione del problema ebraico entro la sfera d’influenza germanica in Europa”.
La riunione si tiene in una villa di proprietà della Fondazione Nordhav (SS) nel quartiere residenziale di Wannsee, a Berlino.
È MARTEDÌ, 20 GENNAIO 1942.
MEZZOGIORNO.
La banalità del male
Uno spettacolo documentario che riprende fedelmente quanto discusso durante quella drammatica riunione. Un’atmosfera estremamente “normale”, un incontro operativo, una riunione dai toni a volte aspri ma mai sopra le righe, tutto si svolge con il massimo rispetto e la massima cordialità.
Alti funzionari e gerarchi delle SS e del Reich prendono una decisione molto importante per il futuro dell’Europa.
La forza e la drammaticità dell’opera si traduce in una perfetta apatia rispetto all’argomento trattato, il problema della questione Ebraica viene liquidato in meno di due ore con una soluzione che stravolgerà l’intera popolazione mondiale.
Così, la banalità del male, come la definì Hannah Arendt, emerge in tutta la sua forza, un male estremo ma mai demoniaco che può invadere e devastare il mondo, perché cresce in superficie come un fungo. Una riunione di per sé, molto operativa, nessun pensiero profondo, solo qualche scontro sulle modalità, ma nulla di più, banale, appunto.
Uno spettacolo per non dimenticare
Di: Ivano Gobbato
Regia: Giuliano Gariboldi
Con: Matto Apicella, Lorenzo Corengia, Djuzepe Dalsaso, Giuliano Gariboldi, Luigi Pelliccioli, Matteo Veneziani, Emiliano Zatelli, Valentina Bucci, Djuzepe Dalsaso, Marzia Farina, Paola Lungo, Floriana Pellicioli, Sara Veneziani.