La mattina, quando si fatica a strapparsi dalle coperte, quando si rincorrono i canonici 5 minuti, ci si affida allo snooze.
Oggi, ho ripensato ad un interessante cortometraggio di soderbergh dove lo snooze è indubbio protagonista, ho pensato che i 5 minuti non esistono realmente ma si esprimono all’ombra della relatività; 300 secondi invecchia la sveglia prima di riaprire le danze, 300 secondi che la reale percezione dell’assonnato riduce a poche frazioni di secondo.
Questa mattina ho voglia di reinventare lo snooze, lo voglio veloce, uno snooze che regala 5 secondi, uno snooze che in 5 minuti può essere ripetutamente schiacciato, che alla fine dei conti dilata la percezione dell’ozio mattutino, poi.. ho ripensato allo snooze, di nuovo, il mio snooze dev’essere poco amichevole, alla mano stanca deambulante, una piccola trappola per topi, il primo schiaffo della giornata per mettersi in piedi senza riti di rimando.
Red°male