Una donna devota all’arte che dedicò tutta la vita a questa vocazione. A Venezia acquistò il Palazzo Venier dei Leoni con l’ampia facciata sul Canal Grande, trasformandolo in una casa-museo aprendolo al pubblico. Peggy Guggenheim, collezionista e mecenate  americana, si trasferisce nella laguna nel 1948, dove trascorrerà i successivi trent’anni della sua vita.  È qui che Nino Migliori, nel 1958, la ritrae. Le foto sono contenute nel libro Peggy in Venice, Editrice Quinlan.
La sua casa si adattava come un abito alla sua proprietaria. Le opere d’arte non erano appese ad un muro per decorare, ma facevano parte di un tutt’uno e si trasformavano in ambiente.

Lo sguardo serio e insofferente di Peggy è sempre distante dal ritratto fotografico classico. Non si adegua mai ad alcuna regola costituita, non sorride mai davanti alla fotocamera.

I ritratti di Peggy Guggenheim sono ambientati tra i capolavori che compongono l’omonima Collezione veneziana.

Nascono così queste raffinate fotografie in bianco e nero che raffigurano Peggy Guggenheim nella sua amata magione veneziana, tra le pareti intime di quegli ambienti a lei quotidiani, con i suoi benamati cagnolini e alcuni dei suoi oggetti personali che si stagliano sullo sfondo come frammenti d’esistenza e testimonianza della sua lungimiranza nell’ambito della cultura artistica d’avanguardia.