Paride Mirabilio
PARIDE MIRABILIO
Nasce a Pescara il 30 Ottobre 1989, trascorrendo l’infanzia a Cervia e ritornando in provincia di Pescara dove vive fino ad oggi.
Prende la maturità artistica in Architettura e Design presso il Liceo Artistico Statale “Giuseppe Misticoni” di Pescara. Si iscrive alla Facoltà di Architettura presso l’Università degli Studi Gabriele D’Annunzio di Pescara, ma lascia gli studi dopo un solo anno, indirizzando la sua ricerca su altre possibilità espressive. Fino a quando unisce la mente e inizia una proficua collaborazione a quattro mani con Alessandra Antonucci, nel gennaio del 2011 creando PapAle PapAle. Inizialmente collaborano come costumisti e scenografi per un laboratorio teatrale, realizzano costumi per i Regina, tribute band italiana dei Queen, e si occupano di vari lavori artistici e di sartoria. Contemporaneamente porta avanti la ricerca su sé stesso attraverso la fotografia.

TRIANGLEIZE ME

Per chi non mi conosce, appena mi presento chi sono non lo so bene neanche io. Non sono bravo a pensare e parlare di me. A volte mentre leggo mi sembra di incontrarmi in qualche personaggio raccontato da altri. “Muojo ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi: vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori” Ecco io non sono bravo a inventare parole che spieghino chi sono; chi sono dipende da chi e quando me lo chiede. E non perché non esiste in modo oggettivo ma perché non a tutti interessano in toto i cavoli miei e perché sono più lunatico delle maree. Per questo sono incuriosito dalle idee che gli altri hanno di me e da chi raccontandosi ha suscitato in me il senso della somiglianza. Comunicare con gli altri, parlare, esprimere le proprie emozioni, resta sempre il dubbio di non essere riusciti a dire tutto. Vedo la bellezza in tante cose, c’è ne sono tante che mi emozionano e ogni volta scopro sensazioni al di là del mio essere. Ipersensibile, a volte le emozioni che provo sono talmente difficili da gestire, così forti, che mi sembra di non poterle contenere, gli stimoli dall’esterno arrivano con una violenza tale che hai bisogno di mettere ordine alle idee. In questo un artista misura, taglia e cuce, fa e mette apposto perché si rende conto che a volte il mondo è troppo!

Paride Mirabilio

TRIANGLEIZE ME Decostruire per smascherare le contraddizioni di noi stessi. Attraverso la figura geometrica del triangolo racconta mettendo in risalto i dettagli delle forme. Geometria rappresentativa di tre figure quali vittima – persecutore – salvatore, la prima che si distingue per la sua elevata capacità di adattamento per il suo non voler assumersi responsabilità, per la tendenza al sacrificio e per non essere riconosciuta come persona unica a cui viene negata ogni possibilità di azione costruttiva, pena la sua svalutazione. In questo caso provoca il senso di colpa nell’altro – persecutore – rimanendo in attesa di aiuto e pretendendo dagli altri – salvatore – la risoluzione dei problemi e la salvezza; se ciò non avviene si sente incompresa e offesa e potrebbe passare al ruolo di persecutore iniziando ad attaccare coloro che non rispondono ai suoi bisogni e desideri. La debolezza ed il dolore sono le sue manifestazioni aperte, mentre potrebbe nascondere una grande forza interiore.

Paride Mirabilio

FLOWERS INSIDE ME Forza interiore che viene ricercata all’interno di se stesso, cercando di farla emergere, rappresentata dai fiori. Il senso di sospensione tra la delicata fioritura e l’essere umano, c’è silenzio, lirismo, c’è attesa. La fioritura, equilibrio compositivo tra gli elementi, è scheletro dell’anima. In un capovolgimento del ruolo di protagonista avrebbe lo stesso potere. È fiore dentro o umano fuori? La vacuità della bellezza diventa tappezzeria che forma in un attimo infinito il senso estetico della morte.

Paride Mirabilio

I tratto principale del suo carattere?
La pazzia.

La qualità che preferisce in un uomo?
Erotismo, chimica, chimica, chimica, non sai perché ma ti eccita, ma cosa avrà?

E in una donna?
La spontaneità.

Il suo principale difetto?
Da poco tempo a questa parte la pigrizia.

Il suo sogno di felicità?
Una vita senza calcio.

Il suo rimpianto?
Non aver salutato una persona..

L’ultima volta che ha pianto?
Due giorni fa.

L’incontro che le ha cambiato la vita?
Deve ancora avvenire.

Sogno ricorrente?
Io che mi taglio i baffi.

Il giorno più felice della sua vita?
15 Novembre, la nascita di mia sorella.

E il più infelice?
Non c’è il “più infelice”, ci sono i giorni infelici che difficilmente dimentico e mi porto dietro nel mio zainetto.

La persona scomparsa che richiamerebbe in vita?
Vincent Van Gogh e Heath Ledger.

La materia scolastica preferita?
Educazione Fisica, talmente tanto mi piaceva che presi il debito dovendomi presentare anche d’estate a scuola.
Ecco forse un altro rimpianto è l’essermi presentato il primo giorno per il corso di recupero, l’unico cretino su dieci persone.

Città preferita?
Cervia, dove ho passato i miei anni dell’asilo. Ne ho bei ricordi.

Il colore preferito?
Nero.

Il fiore preferito?
I papaveri.

Bevanda preferita?
Il Thé alla pesca.

Il piatto preferito?
Spaghetti e asparagi selvatici.

Il suo primo ricordo?
Nel cortile dell’asilo. Io sull’altalena e mamma che mi aspetta, dovevo assolutamente toccare le foglie dell’albero vicino.

Se avesse qualche milione di euro?
Emigrerei altrove.

Poeti preferiti?
Nessuno in particolare.

Cantante preferito?
M.I.A. e Amanda Lear.

Il suo eroe o la sua eroina?
Alessandro Fei.

I suoi pittori preferiti?
Egon Schiele e Vincent Van Gogh.

La trasmissione televisiva più amata?
Wozzup? con Daniele Bossari e Beato tra le donne con Paolo Bonolis.

Film cult?
Deep Throat.

Attore preferito?
Gerard Butler.

Attrice preferita?
Jessica Lange.

La canzone che fischia più spesso sotto la doccia?
Crazy in Love di Beyoncé feat. Jay-z, me la canto e me la ballo. Sotto la doccia, si.

Se dovesse cambiare qualcosa nel suo fisico, che cosa cambierebbe?
Mh tante cose, le orecchie, i piedi sono troppo grandi. E un po’ di “ciccia” in più!

Personaggio storico più ammirato?
Maria Antonia Giuseppa Giovanna d’Asburgo-Lorena, nota semplicemente come Maria Antonietta.

Personaggio politico più detestato?
Il sempre presidente Silvio Berlusconi.

Il suo primo amore?
Il mio primo primo, una ragazza. Un trauma, dato il cambio di orientamento di entrambi.

Quel che detesta di più?
Il bullismo.

Se non avesse fatto il mestiere che ha fatto?
Devo ancora iniziare, ma avrei fatto l’elettricista.

Il dono di natura che vorrebbe avere?
Essere invisibile. (Ci sono quasi vicino data la mia magrezza, detta da mia sorella).

Il regalo più bello che abbia mai ricevuto?
Devo ancora riceverlo, il postino porta solo raccomandate da firmare.

Come vorrebbe morire?
Preferirei non morire.

Stato d’animo attuale?
In attesa.

Le colpe che le ispirano maggiore indulgenza?
Il furto di caramelle.

Il suo motto?
“Finchè la mazza va sappila usare”
Paride Mirabilio