“Gestire un branco di russi inferociti, i servizi segreti inglesi, una moglie dalle gambe chilometriche ed un terrorista internazionale non sarà cosa facile. Ma Charlie Mortdecai ci riuscirà. In giro per il mondo, armato solo del suo fascino e della sua bellezza, Charlie intraprenderà una corsa contro il tempo per riuscire a recuperare un dipinto rubato, che si dice contenga il codice per accedere ad un conto bancario in cui era stato depositato l’oro dei Nazisti”.
Diretto da David Koepp, Mortdecai vede assoluto protagonista Johnny Depp nel ruolo brillante e carismatico di un ricco mercante d’arte, il Signor Charlie Mortdecai. Innamorato della sua incantevole moglie, interpretata da Gwyneth Paltrow, ma anche del lusso più sfrenato, del brandy e dei suoi baffi, Charlie Mortdecai non si fermerà davanti a nulla pur di ottenere quello che vuole. Il film, prodotto da Lionsgate in collaborazione, tra gli altri, con lo stesso protagonista e nelle sale italiane con Adler Entertainment dal 19 febbraio, si compone di un cast d’eccezione del calibro di Gwyneth Paltrow, Ewan McGregor, Olivia Munn, Jeff Goldblum e Paul Bettany.
Mortdecai si ispira al libro “Don’t point that thing at me” di Kyril Bonfiglioli, primo volume di una trilogia pubblicata da Edizioni Piemme, in uscita in Italia dal 10 febbraio con il titolo Mortdecai.
Alla schiera di dispettosi farabutti, affascinanti poco di buono e astuti avventurieri interpretati negli anni da Johnny Depp, si aggiunge il personaggio di Charlie Mortdecai, aristocratico inglese sull’orlo del lastrico protagonista della nuova action comedy Mortdecai. Basato sul carismatico antieroe della popolare trilogia di Kyril Bonfiglioli, pubblicata in Italia da Edizioni Piemme (Don’t Point That Thing at Me – nelle librerie dal 10 febbraio -, Something Nasty in the Woodshed e After You with the Pistol), Charlie Mortdecai, bon vivant di professione occasionalmente attivo come mercante d’arte, è sempre sull’orlo del lastrico.
Cupi, satirici e dallo stile decisamente British, i romanzi che vedono protagonisti Charlie ed il suo braccio destro Jock Strapp sono spesso paragonati alle folli creazioni di P.G. Wodehouse, le famose storie di Jeeves e Wooster. In Mortdecai, Charlie riesce a togliersi da situazioni scomode e allo stesso tempo esilaranti grazie al suo charme, ai suoi escamotage e alle sue truffe, mentre cerca di battere una schiera di supercattivi internazionali nella corsa contro il tempo per impossessarsi di un capolavoro di Goya senza prezzo, che potrebbe essere anche la chiave per mettere le mani su un patrimonio nazista finora inaccessibile. Depp conosceva e amava già i romanzi di Bonfiglioli quando gli arrivò tra le mani la sceneggiatura. Chiese al suo amico e collega David Koepp di esaminarla dal punto di vista registico.
Prolifico sceneggiatore (Mission Impossible, Jurassic Park, Spiderman), nonché regista (Ghost Town, Senza freni), Koepp ha collaborato con Depp a Secret Window, adattamento cinematografico del romanzo di Stephen King, Finestra segreta, giardino segreto. “Quando lessi il libro, il personaggio di Mortdecai mi colpì molto”, racconta Koepp. “Saltò quasi fuori dalla pagina. Non mi sarei potuto immaginare nessun altro nel ruolo di Charlie, se non Johnny. Depp ha un talento incredibile nell’interpretare quei personaggi spregevoli, codardi, ma allo stesso tempo adorabili. Sembra che sia diventato il suo marchio di fabbrica, negli ultimi 15-20 anni”.
La bozza che Depp girò a Koepp era stata scritta dallo sceneggiatore Eric Aronson (On the Line). Aronson scoprì la trilogia di Mortdecai in una libreria vicino a Trafalgar Square, a Londra, quando lavorava per il governo inglese. “Sulla quarta di copertina, la trilogia veniva descritta come un incrocio tra P.G. Wodehouse and Raymond Chandler”, ricorda. “La cosa mi attrasse immediatamente”. Ben presto, Aronson scoprì che le storie di Mortdecai godevano di un nutrito seguito, annoverando fan come gli attori Hugh Laurie e Stephen Fry e gli scrittori Julian Barnes e Craig Brown. “Si tratta del tipo di libri che passa di mano in mano. Ed è proprio così che Depp è venuto in possesso di una copia molto vecchia del romanzo”, racconta Aronson.
Il protagonista della trilogia, spiega Aronson, è motivato dalla necessità: “Charlie Mortdecai ha ereditato una vasta magione in campagna, ma è a corto di fortuna e di quattrini. Per rimpinguare le proprie finanze, Charlie diventa un mercante d’arte truffaldino, che usa la sua arguzia per guadagnare denaro attraverso accordi sotterranei. Nel film, Mortdecai e il suo braccio destro Jock Strapp sbarcano in America per impossessarsi indebitamente di alcune opere d’arte”, o, come direbbe Koepp, “Charlie si dedica alla vendita di lavori di dubbia provenienza”. “È un individuo senza scrupoli, ma dal gusto impeccabile”, aggiunge il regista. “È sul lastrico e deve riscaldare quella casa gigantesca, la Mortdecai Manor; per questo, escogita un piano per farlo. La sua area di competenza sono le Belle Arti. Il fatto che le opere d’arte non necessariamente appartengano alla persona che gliele cede o che forse siano dei falsi non lo tange minimamente”. Mortdecai vede protagoniste persone avvenenti dal gusto impeccabile nel vestire, che battibeccano con arguzia e fanno cose bizzarre. “Quello che serve è una trama abbastanza complessa da supportare un film su un colpo grosso, ma che non sia così complicata da appesantire questa commedia incredibilmente divertente”, osserva Koepp.
LA CREAZIONE DEL MONDO DI MORTDECAI:
Lo scenografo James Merifield, vincitore di un Emmy Award che ha collaborato a progetti quali la serie televisiva britannica di grande successo Little Dorrit, fu attratto dalla forte componente retro della sceneggiatura di Mortdecai. “Volevo trasporre questo nelle scenografie”, ricorda Merifield. “Pensai che ci si dovesse ispirare allo stile dei film degli anni Quaranta e Cinquanta. Quando divenne chiaro che anche il regista, David Koepp, la pensava così, inserimmo molti riferimenti a quell’epoca nei componenti di design di Mortdecai Manor”. Merifield dice di basare i suoi progetti sui personaggi, e quelli di Mortdecai furono sicuramente fonte di grande ispirazione. “I personaggi sono di grande impatto, gioiosi e dotati di grande humour”, spiega lo scenografo. “Charlie Mortdecai è un vero gentleman inglese. Sdegna tutto ciò che non corrisponde ai dettami dell’eleganza classica. Avevamo bisogno del tipo giusto di bastone da passeggio e del perfetto pettine da baffi, perché il personaggio si gioca sui dettagli. Divenni ossessionato da questa ricerca”.
Wrotham Park, situata nella campagna inglese, divenne Mortdecai Manor, la magione di campagna dove Charlie e Johanna risiedono. “Mortdecai Manor doveva necessariamente essere un edificio reale e non essere ricostruita in uno studio, affinché le riprese riuscissero alla perfezione”, puntualizza Merifield. “Era fondamentale che Johanna e Charlie scendessero dalla Rolls Royce e camminassero lungo lo sterminato vialetto, su per i gradini che portano all’immenso portone, ed infine salissero le sontuose scale della villa. In questo modo, gli attori si immedesimavano nel personaggio sin dal momento in cui arrivavano sul set”.
Per ragioni di natura tecnica legate alle riprese di alcune scene, Merifield dovette anche creare dei set all’interno dei Pinewood Studios. Anche se la troupe si spostò dal Regno Unito a Los Angeles per alcune fondamentali riprese in esterno allo Standard Hotel, gli interni ambientati nell’albergo di lusso di West Hollywood furono girarti nello studio D di Pinewood. “Le stanze allo Standard erano piuttosto piccole”, racconta Merifield. “Creammo dei muri che potessero ampliarsi e fornire uno spazio maggiore per poter realizzare le scene in modo più efficiente”.
Uno dei set più ampi allestito in studio fu quello di Sedgwick’s, una casa d’aste simile a Sotheby’s. Era necessario avere lo spazio sufficiente ad ospitare molte comparse, e la scena si sposta dalla sala principale ad un piccolo magazzino, in cui ha luogo una battaglia a colpi di spada tra Mortdecai e Emil. “Si trattava di una delle sequenze d’azione più importante del film”, racconta Merifield. “C’erano spade, e tenute da Samurai che dovevano andare distrutte, nonché scatole che dovevano cadere sulla testa delle persone, per cui avevamo bisogno di un ambiente in cui tutto ciò potesse verificarsi senza intoppi”.
L’iconico dipinto di Goya, parte fondamentale della trama, è stato creato appositamente per il film. “Abbiamo tratto ispirazione da diversi lavori reali di Goya per elaborare il nostro”, spiega lo sceneggiatore. “Una pittrice straordinaria, Sally Dray, è stata incaricata di realizzarlo, con la massima libertà artistica. Ne ha dipinti due, perché avevamo bisogno di duplicati di ogni oggetto, nel caso l’originale fosse stato danneggiato durante le riprese”.
CUCIRE LO STILE DI MORTDECAI
Come la maggior parte dei costumisti di successo, Ruth Myers, due volte candidata al Premio Oscar, si descrive come una narratrice. “Elaborare i look a livello di capi d’abbigliamento è facile”, spiega Myers. “Siamo preparati per vestire le donne affinché si sentano belle e gli uomini per farli apparire piacenti. La difficoltà sta nel capire come rivelare attraverso lo stile piccoli segreti che arricchiscono il personaggio e conferiscono profondità al film”.
Mortdecai, per Myers, “è un esempio di lavoro fantastico”. Per creare il look eccentrico, ma aristocratico di Charlie, la costumista ha lavorato con il regista, l’attore e i produttori. “David Koepp ed io condividevamo la stessa linea di pensiero”, spiega. “Volevamo rendere il look di Mortdecai rispettando i canoni estetici tradizionali, ispirandoci ai film di Hitchcock e della Pantera Rosa. In quelle pellicole, le persone erano vestite con gusto. Non c’è un intento comico nella scelta dei costumi, e questo era il mio proposito sin dall’inizio. David mi ha incoraggiata molto. È un regista fantastico, perspicace, collaborativo e generoso nel condividere le proprie idee, che fanno la differenza nel mio lavoro”.
Lavorare con gli attori è sempre un momento saliente per la costumista. “Adoro le prove dei costumi, il momento in cui posso proporre nuove idee. È anche l’occasione in cui posso capire quello che vogliono e posso ragionare su come posso aiutarli a raggiungere il loro scopo”. Mortdecai segna la prima collaborazione tra Myers e Depp. “Spero che non sia l’unica, perché lo adoro”, spiega la costumista. “Johnny è molto ricettivo, e fornisce un contributo importante al mio lavoro. La prima volta che lo incontrai, avevo trovato questo fantastico cappotto di tweed inglese che adorammo entrambi dal primo minuto. Non credo che alla fine sia stato usato nel film, ma ha costituito un riferimento importante per il look del suo personaggio”.
Nell’immaginazione di Myers, Charlie Mortdecai non è solo un eccentrico, ma anche un catalogo ambulante. “Mortdecai ama i vestiti”, racconta. “È un pavone che mostra tronfio il suo piumaggio. È sempre impeccabile, e le sue scelte in fatto di guardaroba rispettano sempre l’occasione d’uso. Abbiamo vestito Johnny con indumenti che calzano a pennello, e abbiamo aggiunto meravigliosi dettagli colorati, come gemelli in pendant con gli abiti, e cravatte di seta coordinate per ogni outfit. Persino le calze sono in pendant! Le scarpe di Mortdecai sono di Church’s, iconico brand di calzature inglese. Charlie indossa sempre il panciotto e le bretelle, che gli conferiscono un look vintage”. Avere avuto la possibilità di vestire di nuovo la Paltrow è stato un regalo per Myers, che fu candidata all’Oscar per il suo lavoro per Emma. “Aver lavorato già in precedenza con Gwyneth ha costituito un vantaggio. Abbiamo parlato a lungo di quello che gli inglesi indossano in queste case piuttosto fredde, sterminate e antiche”. Myers si è immaginata Johanna come una bionda alla Grace Kelly. “Quanto era elegante!”, esclama Myers. “Volevamo che il personaggio non fosse schiavo della moda, e abbiamo optato per un look classico tipicamente inglese. Non ci si chiede che cosa indosserà quest’anno. La vedrete nei panni di una donna inglese molto elegante, anche se possiede alcuni capi d’alta moda modernissimi, come un vestito e un completo firmati Stella McCartney”. Paltrow e Myers immaginarono che Johanna avesse ereditato parte del suo guardaroba dalla madre; per questo motivo, la costumista scelse diversi abiti vintage per uno stile classico e senza tempo. “È meravigliosa nel film”, racconta Myers. “Gwyneth starebbe bene con qualsiasi vestito, ma i suoi abiti nel film rispecchiano l’essenza del suo personaggio”.
Per il personaggio di Ewan McGregor, Martland, Myers e il regista, David Koepp, volevano creare un look che mettesse l’agente del MI5 sullo stesso piano di Mortdecai, invece che dargli un sembiante da detective ordinario. “Non volevamo che Johnny, che ha conquistato la donna contesa, fosse incredibilmente elegante, e Ewan apparisse invece come un personaggio triste”, spiega Myers. “Abbiamo optato per un look inglese tradizionale, con molti capi Burberry e camicie dal taglio impeccabile cucite a mano. Sembra il classico gentlemen inglese. Inizialmente lo vediamo indossare una vecchia cravatta di Eton, mentre i due discutono il fatto che Mortdecai ha studiato lì. Ci sembrava il modo migliore per identificarlo come un ragazzo di buona famiglia entrato a far parte del servizio segreto britannico”.
Myers si è divertita molto a vestire diversi altri personaggi singolari del film, come il braccio destro di Mortdecai, Jock, la bomba sexy Georgina ed Emil, il terrorista: “Jock è quello sexy, per cui abbiamo scelto un giubbotto di pelle e un paio di jeans. Georgina è una ragazza che va a cavallo, per cui è abbastanza sobria nel vestire, ma ci sono sempre elementi di sopresa in lei. Emil è un rivoluzionario e si è impegnato molto nel vestirsi di conseguenza. Abbiamo giocato molto con il suo look, e abbiamo trovato il paio di occhiali da sole, il cappello ed i guanti perfetti per il personaggio”.
E…AZIONE!
Rowley Irlam, uno dei coordinatori di scene d’azione tra i più attivi nel Regno Unito ha coordinato o partecipato in prima persona ad alcuni dei film d’azione più importanti girati in Inghilterra, tra cui Guardiani della galassia, Hercules – La leggenda ha inizio, Thor: The Dark World, Captain Phillips – Attacco in mare aperto, Prometheus e Skyfall, interpretazione per cui ha ricevuto un SAG Award per la migliore performance d’azione in un film. Anche se Mortdecai è una commedia, è ricca di sequenze d’azione, dal momento che Jock è costantemente impegnato a salvare Charlie da bizzarri contrattempi. Irlam ha coordinato una scena in cui si vedono una moto e un sidecar sfrecciare a tutta velocità a Mosca, un’indimenticabile lotta a colpi di spada e una scena raffigurante una gigantesca esplosione cui hanno partecipato praticamente tutti i membri più importanti del cast. “Girammo anche un adrenalinico inseguimento a Londra”, racconta Irlam. “Le macchine sbandavano di continuo, e finimmo per schiantarci su un viale. Abbiamo sfasciato il posteriore per quel finale”. Irlam ed il regista Koepp avevano una strategia specifica per le scene d’azione del film. “La pellicola è molto concentrata sugli attori”, racconta Irlam. “La vedo un po’ come un omaggio a Buster Keaton e Charlie Chaplin. Il mio lavoro non ha riguardato solo le scene d’azione; l’intento era quello di rendere l’intero film particolare, interessante ed originale”.
Una delle scene d’azione più difficili da preparare per Irlam e il suo team di lavoro fu la complessa lotta a colpi di spada tra Mortdecai ed Emil Koepp. Depp e Irlam discussero a lungo per trovare il giusto equilibrio tra un combattimento realistico e la famigerata codardia e inettitudine fisica di Mortdecai. “Mortdecai è un mariuolo, per cui David e Johnny non volevano renderlo troppo abile”, spiega Irlam. “La cosa più importante da veicolare era il suo desiderio di evitare in confronto e fuggire”.
“Facemmo delle prove di combattimento con la spade e di movimento con gli attori legati ai cavi”, continua Irlam. “Mostrammo loro il modo in cui l’azione si sarebbe dovuta svolgere con l’aiuto di una controfigura, e successivamente fu il loro turno di provare a cimentarsi in questa scena, dandole il proprio tocco personale. Non puoi mandargli una corazza nella roulotte e dirgli “Mettitela, ci vediamo sul set!”.
CAST TECNICO:
DAVID KOEPP (Regista, sceneggiatore) non è solo un valido sceneggiatore dalla lunga carriera, ma è anche un regista di successo. Koepp ha scritto in collaborazione con John Kamps i film Zathura – Un’avventura spaziale (2005), Ghost Town (2008) e Senza freni (2012); ha inoltre diretto gli ultimi due titoli. Ha scritto e diretto Secret Window (2004), Echi mortali (1999), Effetto Blackout (1996) e Suspicious (1994).
Koepp ha scritto, da solo o in collaborazione con altri autori, le sceneggiature dei film Jack Ryan – L’iniziazione (2014), Angeli e demoni (2009), Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (2008), La guerra dei mondi (2005), Spider-Man (2002), Panic Room (2002), Omicidio in diretta (1998), Il mondo perduto – Jurassic Park (1997), Mission: Impossible (1996), L’uomo ombra (1994), Cronisti d’assalto (1994), Jurassic Park (1993), Carlito’s Way (1993), La morte ti fa bella (1992), Scuola di eroi (1991), Cattive compagnie (1990) e Apartment Zero (1989).
Koepp è nato a Pewaukee, in Wisconsin, e si è laureato presso la Scuola Cinematografica dell’UCLA nel 1986. Vive a New York con la moglie e i figli.
ERIC ARONSON (Sceneggiatore) scovò la serie di libri di Mortdecai in una libreria londinese oltre 10 anni fa. Questo adattamento è la sua prima esperienza nel mondo del cinema. Nato e cresciuto a Boston, Aronson ha studiato Lettere e Scienze Politiche presso la University of Pennsylvania e la Stanford University. Ha cominciato la sua carriera lavorando per il governo britannico (dice di non essere stato una spia!).
Aronson attualmente vive in Massachussetts con la moglie e i figli.
JAMES MERIFIELD (Scenografo) ha recentemente lavorato ad A Little Chaos, diretto da Alan Rickman, con Kate Winslet. La pellicola ha chiuso il Toronto Film Festival nel 2014. Merifield si è diplomato presso la Slade School of Fine Art a London. Ha cominciato la sua carriera lavorando per il leggendario regista Ken Russell a film del calibro di Lady Chatterley e collaborando con il direttore delle produzioni dell’English National Opera e della Bonn’s Opera House. Merifield ha ricevuto due candidature ad un BAFTA Award per la migliore scenografia per il suo lavoro profuso per The Life and Adventures of Nicholas Nickleby e Little Dorrit. Quest’ultimo progetto gli è valso anche un Emmy. Merifield ha inoltre curato la sceneggiatura della produzione firmata BBC di Ragione e sentimento. Tra gli altri film a cui ha lavorato troviamo Brighton Rock, di Rowan Joffe; Il profondo mare azzurro, di Terrence Davies; Austenland, di Jerusha Hess; e Effie Gray, di Richard Laxton, scritto ed interpretato da Emma Thompson.
RUTH MYERS (Costumista) è stata candidata due volte al Premio Oscar (Emma, La famgilia Addams) e ha ottenuto diversi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui spicca il Costume Designers Guild Career Achievement Award. Ha impresso il suo stile in film di carattere diverso, quali La bussola d’oro, con Nicole Kidman e Daniel Craig (Costume Designers Guild Award per eccellenza in un film fantasy); Il velo dipinto, con Naomi Watts, Edward Norton and Liev Schreiber; Il profondo mare azzurro, con Rachel Weisz e Tom Hiddleston; Ember – Il mistero della città di luce, con Saoirse Ronan e Bill Murray (candidatura ad un Satellite Award); e L.A. Confidential, con Russell Crowe e Guy Pierce (candidatura ad un BAFTA). Recentemente Myers ha realizzato i costumi di Vampire Academy, per la regia di Mark Waters; Effie Gray, scritto ed interpretato da Emma Thompson con Dakota Fanning e Claudia Cardinale; e Molly Moon: The Incredible Hypnotist, con Emily Watson, Dominic Monaghan e Joan Collins. Sul piccolo schermo, Myers ha ideato i costume dell’episodio pilota della serie tv di HB Carnivàle, aggiudicandosi un Emmy e un Costume Designers Guild Award per il suo operato. Ha ottenuto una candidatura ad un alto Emmy per il film tv di Philip Kaufman Hemingway & Gellhorn, con Nicole Kidman, Clive Owen e David Strathairn, trasmesso da HBO. Nata e cresciuta a Manchester, in Inghiterra, Myers ha studiato al St. Martin’s College of Art a London. Ha poi lavorato al Royal Court Theatre, cui ha fatto seguito un anno di esperienza nel mondo del teatro di repertorio. È ritornata poi al Royal Court, occupandosi di oltre 15 produzioni, tra cui Stag, di David Hare, e Hotel in Amsterdam eTime Present, di John Osborne. Myers ha cominciato a farsi strada nel mondo del cinema lavorando a piccoli film inglesi come Ci divertiamo da matti (ricordato per il suo look anni ‘60), La classe dirigente, Il mistero delle dodici sedie e Un tocco di classe. Convinta da Gene Wilder a trasferirsi in America, ha collaborato con lui a Il più grande amatore del mondo, La signora in rosso e Luna di miele stregata. Si è poi occupata di Galileo, di Joseph Losey, e di Una romantica donna inglese. Fu proprio mentre lavorava per Losey che conobbe suo marito, lo scomparso scenografo Richard MacDonald. Lavorarono in coppia su diversi film, tra cui Il socio, di Sydney Pollack; Plenty e La casa Russia, di Fred Schepisi; …e giustizia per tutti, di Norman Jewison; Stati di allucinazione, di Ken Russell; Qualcosa di sinistro sta per accadere, di Jack Clayton; e La famiglia Addams, di Barry Sonnenfeld, per cui ha ottenuto la sua prima candidatura al Premio Oscar.
Tra gli altri film a cui ha lavorato ricordiamo tre pellicole del regista e sceneggiatore Douglas McGrath: Infamous – Una pessima reputazione, con Daniel Craig and Sandra Bullock; Nicholas Nickleby, con Charlie Hunnam, Jamie Bell e Christopher Plummer; ed Emma, con Gwyneth Paltrow, James Cosmo e Greta Scacchi. Ha inoltre lavorato con registi del calibro di Taylor Hackford (Rapimento e riscatto), Mimi Leder (Deep Impact) e Tim Robbins (Il prezzo della libertà).
Myers ha lavorato come costumista a Genio per amore, di Fred Schepisi, con Tim Robbins, Meg Ryan e Walter Matthau; Mr. sabato sera, scritto, diretto ed intepretato da Billy Crystal; Bella, bionda… e dice sempre sì, scritto da Neil Simon, con Kim Basinger, Alec Baldwin e Robert Loggia; Turista per caso, con William Hurt, Kathleen Turner e Geena Davis; Segreti, di Jocelyn Moorhouse, con Michelle Pfeiffer, Jessica Lange e Jennifer Jason Leigh; e Gli anni dei ricordi, sempre di Moorhouse, con Winona Ryder, Ellen Burstyn e Anne Bancroft.
JOEL HARLOW (Designer & Personal Make-Up Artist) è un professionista di grande talento nonché vincitore di un Premio Oscar. Harlow è uno dei make-up artist più innovativi attivi nell’industria cinematografica statunitense. Collabora con Johnny Depp da quando si conobbero sul set de La maledizione della prima luna, diretto da Gore Verbinski e prodotto da Jerry Bruckheimer. Recentemente, Harlow ha lavorato in qualità di make-up artist di Depp sui set di Alice in Wonderland, The Tourist, The Rum Diary – Cronache di una passione, Dark Shadows e The Lone Ranger (un’altra produzione della coppia Gore Verbinski/Jerry Bruckheimer, in cui Harlow era anche capo della divisione make-up). Harlow ha vinto un Premio Oscar, unitamente ai colleghi Barney Burman e Mindy Hall, per Star Trek, di J.J. Abrams (2010). Ha vinto un Critics’ Choice Award per il suo lavoro per Alice in Wonderland e due Emmy Award per le miniserie televisive tratte da L’ombra dello scorpione e The Shining di Stephen King. È stato anche candidato allo stesso riconoscimento per Mad Men, Carnivàle e Buffy l’ammazzavampiri. Nato a Grand Forks, in North Dakota, Harlow si innamorò del cinema vedendo il primo King Kong del 1933. Trasferitosi a New York in gioventù, studiò animazione presso la School of Visual Arts, ma la sua vera passione sono sempre stati gli effetti speciali. Harlow si è fatto le ossa lavorando a progetti minori girati a New York, come The Toxic Avenger Part II (e III) e Basket Case 2. Harlow si trasferì poi a Los Angeles, dove lavorò per diverse società di effetti speciali ottenuti con l’uso di make-up prima di approdare alla XFC, Inc. di Steve Johnson, dove rimase per otto anni come progettista di effetti speciali tramite il trucco, occupandosi di diversi film. Da quell momento, Harlow cominciò a lavorare a pellicole di rilievo, quali Il Grinch, A.I. – Intelligenza artificiale, Planet of the Apes – Il pianeta delle scimmie, Constantine e La maledizione della prima luna. Harlow divenne coordinatore dei make-up artist e degli effetti speciali ottenuti con il trucco, nonché progettista delle protesi per il trucco sia di Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma che di Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo. Lavorò in qualità di capo della divisione make-up a Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare, per la regia di Rob Marshall. Harlow ha lavorato come make-up artist principale ad Angeli e demoni, di Ron Howard; capo della divisione trucco con protesi a Inception, di Christopher Nolan, e a Green Lantern, di Martin Campbell, e come capo della divisione make-up a World Invasion, di Jonathan Liebesman. La società di Harlow, la Joel Harlow Designs, crea protesi e trucchi per make-up speciale all’avanguardia, portandoli dal laboratorio al set.
PERSONAGGI PRINCIPALI:
Johnny Depp è Charlie Mortdecai
Charlie Mortdecai è un fine conoscitore del buon cibo, delle libagioni di qualità, delle belle donne e di tutto ciò che simboleggia la ricchezza d’élite. Inoltre, si ritrova spesso immischiato in faccende di dubbia legalità. Quando l’MI5, il servizio segreto inglese, gli assegna il compito di rintracciare un dipinto di Goya di cui si sono perse le tracce, Charlie spera di estinguere il debito nei confronti della “Regina e della nazione” recuperando l’opera trafugata. Per il personaggio di Mortdecai, Depp si è ispirato ai più grandi comici della storia del cinema britannico, come Peter Sellers, Sid James, Bernard Cribbins, e soprattutto Terry-Thomas, l’irrefrenabile star dal caratteristico spazio tra i denti che ha costituito la rappresentazione vivente del termine “borghese imbecille” per svariate generazioni. La più grande debolezza di Charlie è l’adorata moglie, Johanna, per cui farebbe di tutto, salvo radersi i suoi eccezionali baffi.
Gwyneth Paltrow è Johanna Mortdecai
La fascinosa moglie di Charlie, Johanna, bionda mozzafiato, è interpretata dal Premio Oscar Gwyneth Paltrow. Johanna e Charlie sono una coppia dai tempi del college. Lei è piuttosto elegante ed estremamente intelligente, sicuramente più di Charlie. “Charlie non è retto, intelligente, né tantomeno eroico”, sottolinea Koepp. “È un furfante, ed è questo che affascina sua moglie. Charlie la fa ridere, ed è questo che l’ha conquistata. Sono profondamente gelosi l’uno dell’altra e, come in ogni matrimonio di successo, la passione è tenuta viva da un po’ di pepe”. A minare l’equilibrio della coppia ci pensa l’ultimo accessorio di Charlie: i suoi nuovi baffi. “Charlie si è fatto crescere i baffi mentre Johanna era in viaggio”, spiega Paltrow. “Lei ne è inorridita. Cerca di passarci sopra, ma non ci riesce. Trova i baffi rivoltanti, la fanno quasi vomitare. Girare quelle scene è stata la cosa più difficile che abbia dovuto fare nella mia carriera: riuscire a portarle a termine senza scoppiare a ridere era un compito arduo! Credo di aver dovuto girare la stessa scena almeno 15 volte per questo motivo”. Paltrow crede che i baffi siano una metafora di quello che sta accadendo nel matrimonio. “Qualcosa sembra non andare ad uno sguardo superficiale, ma c’è molto di più in profondità. Il loro rapporto, tuttavia, è incantevole. Sono molto simili. Si divertono molto e c’è una forte affinità tra loro, che gli ha permesso di restare uniti per così tanto tempo”.
Ewan McGregor è Alistair Martland
Le insicurezze di Charlie vengono esacerbate dall’arrivo di Alistair Martland, un vecchio amico dei tempi del college, che ha ancora oggi un debole per Johanna. Martland, oltre ad essere un esponente di primo piano del Servizio Segreto Britannico, è anche un detective dall’animo dolce, che predilige la lettura di poesie e perde le staffe ogniqualvolta si trovi di fronte Johanna. Anch’egli sulle tracce del capolavoro di Goya scomparso, Martland chiede aiuto a Mortdecai nella ricerca. “Io, Charlie e Johanna abbiamo un trascorso importante”, spiega McGregor. “Martland è innamorato di lei, fin dai tempi di Oxford. Pensava che alla fine si sarebbero messi insieme, ma Charlie ha sempre prevalso su di lui; è questa la ragione dell’animosità di Martland nei confronti di Mortdecai. Questa rivalità si ripercuote in tutti gli ambiti”. Martland, secondo Koepp, per molti versi è molto più adatto per Johanna rispetto a Mortdecai, “È intelligente, eroico e ha una carriera di tutto rispetto”, spiega il regista. “Possiede tutte le virtù che sono tradizionalmente celebrate, ma lei non lo ama. Allo stesso tempo, però, non si tira indietro quando c’è da fare delle moine in presenza di Martland per estorcergli delle informazioni”. McGregor è stato attratto dalla combinazione di battute divertenti e di una commedia di carattere fisico, di più ampio respiro. “Mi ricorda molto i film della Pantera Rosa degli anni Settanta”, dice l’attore. “Si tratta di un tipo di humour che non si vede sullo schermo da molto tempo. È scritta in modo intelligente”. “Charlie Mortdecai è eccentrico e possiede un modo di esprimersi molto particolare”, prosegue McGregor. È prolisso e ama molto il linguaggio. Vive in un’epoca differente, come se fosse piombato qui dal passato. Johnny lo interpreta magistralmente in modo esilarante. È stato difficile recitare con lui e restare serio, perché è molto divertente. Mortdecai vede anche una nuova collaborazione tra McGregor e David Koepp, dopo Angeli e demoni. “Ero contento di lavorare di nuovo con David”, spiega l’attore. “Rende le cose più divertenti di come gliele proponiamo. Gira molto rapidamente e sa esattamente cosa vuole. È un regista raffinato, che non ha paura del movimento ed è dotato di un fantastico senso dell’umorismo. McGregor ha anche già lavorato con la Paltrow, nel film in costume del 1996 Emma. “È stato bello lavorare di nuovo con Gwyneth dopo tutto questo tempo”, racconta l’attore. “Abbiamo girato un paio di scene molto divertenti insieme”.
Paul Bettany è Jock Strapp
Ovunque Charlie Mortdecai vada, è sempre accompagnato dal suo servitore e braccio destro, Jock Strapp, colosso fedele e ottimista, che ha deciso di dedicare la propria vita a proteggere il suo capo. L’attore britannico Paul Bettany, che interpreta Jock, venne a conoscenza del progetto grazie a Johnny Depp, mentre i due stavano girando Transcendence. “Johnny mi chiese se avessi mai letto i libri della trilogia di Mortdecai. Successivamente, Johnny mi disse che stava lavorando ad un adattamento cinematografico dei romanzi, e mi chiese se volessi interpretare Jock”. Sempre presente, Jock rappresenta un elemento indispensabile e apparentemente invisibile nella vita di Charlie. “Paul Bettany è semplicemente incredibile nel recitare una battuta con estrema nonchalance”, racconta Koepp. “È un attore di grande talento”. “Charlie Mortdecai è la croce dell’esistenza di Jock”, spiega Bettany. “Charlie è un aristocratico al verde, che ha bisogno di un autista, di un maggiordomo, e spesso anche di un sicario. Jock è stato ferito da armi da fuoco diverse volte in servizio, ed è anche stato investito da Charlie, ma gli vuole lo stesso un gran bene. Jock è dotato di una compostezza invidiabile e di uno stoicismo da Buddista”. Pieno di cicatrici, rozzo, e con un occhio di vetro figlio di uno degli errori di Charlie Mortdecai, Jock è comunque gettonatissimo tra le signore, il che provoca sgomento in Mortdecai. “Charlie sta attraversando un periodo difficile con la moglie”, racconta Bettany. “Johanna rifiuta il contatto fisico con il marito perché si è fatto crescere un paio di ridicoli baffi. Finché non se ne sbarazzerà, Johanna non gli permetterà di varcare la soglia della camera da letto. Alla luce di questo, si capisce perché Mortdecai trovi estremamente frustrante il fatto che Jock riesca senza alcun problema ad attrarre frotte di donne senza battere ciglio ovunque vadano”. Il look unico di Jock porta la firma della make-up artist e coiffeuse Sallie Jaye, che ha dotato Bettany di una cicatrice caratteristica e un inusuale occhio di vetro. “Paul mi ha dato un input in merito, e abbiamo creato diverse immagini usufruendo di Photoshop. Abbiamo anche prodotto una lente a contatto ad hoc. Abbiamo preso in considerazione l’idea di usare una benda, ma abbiamo optato per una pupilla interessante, che lasciasse a bocca aperta, più che disgustare. Il film, dopotutto, è una commedia, e il personaggio di Paul deve essere attraente agli occhi del gentil sesso. Era necessario che avesse una cicatrice, ma, visto che si suppone che sia irresistibile per le donne, l’abbiamo resa sexy”.
Olivia Munn è Georgina Krampf
Georgina, figlia del miliardario americano Milton Krampf, è la sexy femme fatale del film. Come Mortdecai, anche Georgina ha messo gli occhi sul Goya scomparso, ed è disposta a fare di tutto per metterci sopra le mani. “Il padre di Georgina possiede un sacco di denaro, ma lei desidera un patrimonio personale”, spiega Munn. “È una ragazza californiana molto ricca”, aggiunge l’attrice. “Le piacciono le grandi firme e adora essere elegante. Per una ragazza come Georgina, non importa essere ricca, se non è anche famosa. Il mondo di Mortdecai è stereotipato e iperbolico, ma ho avuto modo di conoscere persone molto ricche ed estremamente eccentriche come Georgina nella realtà, ad Hollywood”. Questo film segna la prima collaborazione tra David Koepp e la Munn, e l’attrice è subito diventata una sua grande fan. “David è diverso dagli altri registi con cui ho lavorato finora”, spiega la Munn. “Sa esattamente ciò che vuole, effettua il giusto numero di riprese e penso che sia in grado di montare il film già nella sua testa. È molto difficile trovare un regista che sia al contempo estremamente preparato e incredibilmente meticoloso, ma anche in grado di rendere le riprese divertenti”.
Jeff Goldblum è Milton Krampf
Milton Krampf, un miliardario Americano descritto da Koepp come un “avido arricchito privo di gusto”, vorrebbe concludere un affare per aggiudicarsi la Rolls Royce vintage di Charlie Mortdecai e il dipinto di Goya sparito nel nulla; questa circostanza porta Mortdecai a Los Angeles per chiudere l’accordo.
“È un film del colpo grosso molto elegante e divertente ambientato nel mondo dei ricchi”, racconta Goldblum. “Charlie Mortdecai sta cercando di rimettere in sesto le sue finanze, per cui si trova costretto a vendere la sua Rolls Royce a questo riccone di Los Angeles. Hanno concluso affari nell’ambito dell’arte in passato, ma quando Charlie si reca da Krampf per consegnargli la Rolls, le cose si fanno più complicate di quanto si aspettasse”.
Goldblum confessa di aver apprezzato enormemente il team creativo dietro al progetto. “Eric Aronson ha scritto una sceneggiatura deliziosa, che mi ha reso entusiasta di far parte del progetto”, racconta. “Sono sempre stato un grande fan di P.G. Wodehouse, e la storia mi ricordava tantissimo le sue. Conosco e apprezzo David Koepp sin da quando scrisse la sceneggiatura di Jurassic Park. È un artista unico e straordinario. E Johnny Depp! Non l’avevo mai incontrato prima, ma sono sempre stato un grande fan del suo stile di recitazione. La capacità di entrare nel personaggio di Depp è qualcosa che difficilmente è riscontrabile in un artista abituato ai ruoli da protagonista. Penso che il film sarà molto divertente e bello”.
Jonny Pasvolsky è Emil Strago
Emil Strago è un rivoluzionario che vuole appropriarsi del dipinto di Goya per finanziare una violenta rivoluzione mondiale. Sulla sua strada incontra Georgina Krampf e comincia a frequentarla, sperando di ottenere il denaro di cui ha un disperato bisogno.
“Georgina e Emil vogliono lasciare il proprio segno nel mondo”, sottolinea Pasvolsky. “Lei ha vissuto all’ombra del ricco padre, mentre lui persegue una causa ai limiti del fanatismo. Stanno semplicemente cercando di farsi notare, il che può portare a conseguenze disastrose. Penso che l’attrazione reciproca fra loro sia una conseguenza della volontà di usare l’altro per i propri scopi”.
Sebbene Emil e Mortdecai siano avversari nel film, il fatto che entrambi portino i baffi causa una certa fascinazione nei due nemici. “Non abbiamo nulla in comune, a parte i baffi. Questa caratteristica comune, indice di mascolinità, diventa una specie di ossessione reciproca”.
JOEL HARLOW, GESTORE DEL BAFFO
“Il baffo è uno dei personaggi principali del film”, spiega il make-up designer Premio Oscar Joel Harlow, make-up artist personale di Johnny Depp dai tempi della loro prima collaborazione, per La maledizione della prima luna. “Aveva la sua roulotte personale e viaggiava con un entourage”. Il curatissimo baffo è uno degli elementi essenziali del look da eccentrico aristocratico inglese di Charlie Mortdecai. È stato ispirato da The Great Mortdecai Moustache Mystery, il quarto libro della serie, completato da Craig Brown dopo la morte di Bonfiglioli e pubblicato postumo. “I baffi di Mortdecai rappresentano un punto focale del film”, racconta Harlow. “Sono fonte di litigi tra lui e la moglie. Mortdecai ne va molto fiero, ma suscitano accesissime rivalità con altri personaggi”. Scegliere tra una varietà sconfinata di stili, dal baffo a manubrio ai baffi sottilissimi, non è stato facile, ma Harlow e Depp hanno puntato su un look che si addice perfettamente a Charlie Mortdecai. “I baffi di Mortdecai ricordano quelli di Hercule Poirot, più spessi al centro e arricciati ai lati. Sono molto curati e acconciati per donare un’aria caratteristica al personaggio. Charlie è molto raffinato; per questo non avrei potuto immaginarlo con nessun altro tipo di baffi”. Depp aveva le idee molto chiare sui baffi. “Johnny fece uno schizzo dei baffi che aveva in mente su un tovagliolo”, ricorda Harlow. “Lo portai dalla mia collaboratrice che si occupa di pensare alle acconciature, che realizzò tre versioni diverse dei baffi pensati da Johnny, in tre colori differenti. Optammo per la versione bionda, che si accordava con la nuance di capelli da lui scelta”. Una volta selezionati il colore e lo stile, Harlow fece produrre circa 30 versioni dei baffi, con differenze minime. “Alcune versioni sono per le scene d’azione, perché in un film come questo i baffi possono rompersi o consumarsi”, spiega il make-up designer. Mortdecai li pettina spesso, il che porta i peli dei baffi a sfibrarsi e a cadere. Nel film, Charlie viene anche preso a pugni un paio di volte, per cui ne abbiamo realizzato una versione sporca di sangue, anche nella parte che deve aderire alla pelle”. Il delicato processo di applicazione e mantenimento dei baffi di Mortdecai cominciava la mattina presto, quando Harlow applicava diverse mani di adesivo opaco. Durante il giorno, ritoccava la colla alle estremità. Durante la produzione, furono consumati almeno uno o due baffi alla settimana. “Se il personaggio di Depp non avesse i baffi, non sarebbe Charlie Mortdecai”, afferma Harlow. “Sono parte integrante di Charlie, e il modo in cui Johnny li sfrutta per ottenere effetti comici è fantastico”. A Depp piaceva anche l’idea di avere lo spazio tra i denti, per cui Harlow fece produrre una dentiera che rispettasse queste caratteristiche. “David Koepp temeva che rendessero il personaggio troppo caricaturale. Per questo motivo, decidemmo di dipingere la fessura”. La straordinaria abilità di Depp di trasformarsi in maniera camaleontica convinse qualcuno sul set del fatto che l’attore indossasse delle protesi facciali, ma Harlow smentisce. “L’aggiunta dei baffi cambia talmente il suo aspetto da non rendere necessari altri accorgimenti”.
MORTDECAI
AL CINEMA DAL 19 FEBBRAIO
Con Johnny Depp
Gwyneth Paltrow, Ewan McGregor, Olivia Munn,
Jeff Goldblum e Paul Bettany.
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