A tre mesi dalla conclusione del tour del precedente disco Carne con gli occhi (ben 18 mesi filati, 140 date, oltre 100.000 spettatori), i Marta Sui Tubi iniziano il 2013 in grande, con la partecipazione al Festival di Sanremo, che ha visto la band siciliana protagonista tra i big in gara con i brani Dispari e Vorrei. In concomitanza, l’uscita del loro nuovo disco – il quinto – dal titolo enigmatico e simbolico: Cinque, la luna e le spine.

Uno dei gruppi più interessanti, originali e di qualità che offre la penisola. Una valanga di concerti, dalle grandi platee alle case private, da piazza San Giovanni ai secret concert. In mezzo, quattro dischi e un marchio di fabbrica che li allontana da qualsiasi – qui in Italia, pericolissismo – paragone.

I Marta Sui Tubi, partito come duo e ora quintetto, originario di Marsala ma stabile a Milano, sono tra i più influenti rappresentanti della scena alternativa indipendente italiana. Versatili e in continua crescita, hanno vinto l’edizione 2004 del MEI e ottenuto un ottimo riscontro di pubblico e critica con i loro precedenti quattro album, che hanno visto diverse collaborazioni con radio e tv italiane e il consolidamento del loro nome nel panorama underground e non solo.

Il nuovo album si presenta come un lavoro di ricerca più profondo e maturo, a detta di Giovanni Gulino, il cantante della band, “il nostro lavoro più ambizioso e sperimentale, probabilmente quello meno adatto ad accompagnare la nostra avventura Sanremese. Ma non siamo mai stati troppo bravi a fare un certo tipo di calcoli”. Il tema cardine è quello del peccato e del senso di colpa, che viene trattato a volte con sguardo distaccato a volte brillante ironia, in una interessante fusione di elettronica, blues, musica classica e addirittura con l’azzardo del primo brano in lingua inglese del loro repertorio, Vagabond Home.

Il titolo, che, come accennato sopra, nasconde e rimanda a più significati, ci viene spiegato così: “il 5 è il numero più ricorrente nella storia più recente dei Marta Sui Tubi. Infatti questo è il nostro 5° album ed è da 5 anni che la formazione si è stabilizzata a 5 elementi. 5 è anche il numero del comandamento più importante, quello senza il quale gli altri 9 avrebbero poco senso e che sintetizza l’intero decalogo: non uccidere”.

Un concept-show dalle atmosfere notturne e sognanti, carico di suoni nuovi e di testi da ascoltare con la testa e con il cuore.

Al concerto prenderà parte anche la Bandakadabra che suonerà un brano con i Marta Sui Tubi. Per la prima volta potrete ascoltare un brano dell’album come era stato immaginato grazie alla Bandakadabra.

Sul palco dell’Alcatraz giovedì 4 aprile 2013
dalle 21:00

in apertura: Alessandro Grazian

Via Valtellina 25, Milano

Bandakadabra
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Trumpet: Andrea Verza, Fabio Rista, Sebastiano Giordano
Clarinet: Mariano Cirigliano, Davide Tilotta, Walter Salaris
Soprano sax, Bandleader: Massimo Ernesto Rossi
Alto sax: Piero Ponzo, Luciano Cumino, Federico Salemi, Nicola Massa
Tenor sax: Stefano Chiapello, Luigi Daffara, Cecio Grano
Baritone sax: Alberto Agliotti, Renato Vola
Trombone: Giorgio Cotto, Andrea Scavini
Euphonium: Davide Maria Vottero, Andrea Berno
Accordion: Daniele Contardo
Tuba: Gabriele Dresdo, Valerio Chiovarelli
Drums, percussion: Gipo Di Napoli, Davide Fiale

Cromatica Marta Sui Tubi feat. Lucio Dalla

Vecchi difetti

La Spesa

L’abbandono

Cenere

Cinestetica

L’unica cosa

Cristiana