Film, libri e pubblicità abbondano di scene dedicate allo shopping, ma spesso tali comportamenti sono rappresentati con cliché vecchi e abusati. Per davvero le donne sono più spendaccione e il loro interesse principale è per i vestiti e la moda? E gli uomini, sempre alla rincorsa dell’ultimo gadget tecnologico?
A smascherare (ma anche confermare) questi e altri luoghi comuni arriva un’indagine comportamentale svolta da Coop Online. L’analisi, nata dal recente studio denominato Impact of gender on consumer purchase behaviour condotto dalla Amity University, ha portato a diversi risultati interessanti, riassunti ed elencati in questa infografica.
Partendo da un’analisi motivazionale, lo studio ci distingue da subito l’approccio d’acquisto al maschile da quello al femminile. Secondo i dati per gli uomini a far scattare lo shopping c’è il bisogno effettivo del prodotto, cui segue una ricerca verticale che predilige qualità, efficienza e facilità di reperimento; la scelta del luogo d’acquisto è invece determinata dalle informazioni disponibili riguardo al prodotto, e al termine della trafila rischia di sopravvivere una moderata insoddisfazione.
Per quanto riguarda l’acquisto femminile invece, questo nasce da un generico desiderio di spesa, cui segue una ricerca approfondita e complessa che si concentra in particolare sul prezzo e sull’individuazione di un negozio di fiducia. Questo legame emozionale con un determinato punto vendita resta importante per tutto il processo, che spesso si conclude con un senso di insoddisfazione ancora più marcato.
E’ interessante poi notare la responsabilità specifica degli acquisti per settore. Se infatti gli alimenti restano competenza della donna di casa (per ben il 72% degli acquisti), elettrodomestici, mobili e generici prodotti culturali sono divisi equamente dai due sessi. Dove le differenze sono più marcate è nell’influenza che determina e genera l’acquisto. Per gli uomini a contare sono soprattutto le informazioni ricavate da giornali e riviste specializzate, ma anche siti web, blog e forum.
Per le donne invece contano soprattutto le opinioni di amici e parenti, oltre al legame con gli addetti alla vendita. Ad accomunare i due approcci l’influsso dei social media, che inizia a farsi rilevante per entrambi i generi.