Settantuno anni di vita vissuta tra eccessi e sapienti miscele di suggestioni rock-alternative-glam-punk.

Sciamano della musica, laureato in giornalismo, regia e scrittura creativa alla Syracuse University, perennemente vicino a letteratura e arte contemporanea, l’obiettivo di Lou è sempre stato “portare la sensibilità della letteratura nella musica rock“, facendole superare l'”adolescenza”.

Uno dei più grandi innovatori negli ultimi decenni, fondatore dei Velvet Underground, diventato leggenda nel ’66 con John Cale, autore di quasi tutte le canzoni del gruppo che meglio ha saputo interpretare e unire il rock alternativo alle vicende urbane di una New York peccaminosa e fuori dalle regole della società di allora, tra droghe e sperimentalismi sessuali di ogni genere.

Lou Reed era anche uno degli eccentrici frequentatori della Factory di Andy Warhol (che produsse il primo disco del gruppo) le cui identità sessuali anticonvenzionali erano tratteggiate diffusamente.

Rocker, poeta, eroe maledetto, sopravvissuto a eccessi e successi di una vita inimitabile, oggi ci lascia.

Sunday morning and I’m falling
I’ve got a feeling I don’t want to know..