Un mondo onirico, fatato, per rifugiarsi da una realtà oscura come la guerra. Un’immaginazione infantile, in cui i sogni innocenti si mescolano al sangue e alla crudeltà del conflitto israelo – palestinese. Le opere dell’israeliana Nataly Abramovich, in arte Kukula, raccontano un paesaggio interiore e surreale, dove l’ingenuità si intreccia all’inquietudine. Bambole come protagoniste– bambine dal corpo di donna, “lolite tristi” cresciute troppo in fretta, dalla sensualità ingenua e dal cuore spezzato. La dolcezza dello zucchero, mescolata al sapore acre e pungente del sangue è il concetto ispiratore.

La giovane artista israeliana nasce in un piccolo centro a Nord di Tel Aviv, abitato per lo più da ex-militari con le loro famiglie. E’ proprio crescendo tra i fantasmi dell’Olocausto e le tensioni politiche dei conflitti israelo-palestinesi che l’artista rielabora quel paesaggio interiore, onirico e surreale, riconoscibile nella sua arte.

Kukula stessa sembrava destinata alla vita militare, così lontana dai suoi colori, dalle fantasie, dalle ossessioni e dalla grande passione per le storie illustrate.

Sugar and blood: il sangue della realtà si mescola allo zucchero della fantasia infantile creando un mondo di cui sono protagoniste bambine e bambole, elementi che caratterizzano ogni sua opera.

Bambine dalle ginocchia graffiate, bambole dalla sensualità ingenua e cupa rimandano l’osservatore ad un mondo di solitudine che l’artista stessa suggerisce con i titoli delle opere. Il pop surrealismo di Kukula si concretizza nell’atmosfera straniante in cui sono immerse queste bambole-bambine dal corpo di donna, accompagnate da animali o oggetti fiabeschi dal valore metaforico, misterioso e inquietante. Le ambientazioni di Kukula sono non-luoghi in cui si stratificano le esperienze di vita dell’autrice.

Con dipinti ad olio, disegni e deliziose stampe su legno, l’artista ci accompagna per mano in questa “valle di sogni” tra giostre, cavallucci, cigni e carillon, bolle di sapone e giochi dell’infanzia.

Kukula, dopo essersi specializzata in illustrazione presso il College Vital-Shenkar di Tel Aviv, si è trasferita a San Francisco dove tuttora vive. Ha esposto nelle maggiori gallerie di pop surrealismo come Roq La Rue, Corey Helford Gallery, Copronason Gallery. Espone per la prima volta in Italia alla Dorothy Circus Gallery dove è stata presente, in occasione dell’evento inaugurale, per interviste e curiosità.