Il suo nome è invasione. Questa volta, per la 13a Biennale di Architettura, Gec Art colonizza temporaneamente Venezia, firmando un intervento artistico esclusivo che si inserisce nel più ampio progetto espositivo Epidemic Happyness di Farm Cultural Park, che fa a sua volta parte della rassegna A Better World, curata da Studio427 negli spazi della Serra dei Giardini.
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Dopo Parigi nel 2010, è Venezia dunque a diventare scenario e tessuto con cui e su cui Gec costruisce il suo lavoro artistico. Oltre 60 girandole colorate hanno invaso barche, ponti, balconi, guglie, bifore della splendida città lagunare… Non si tratta di semplici girandole, visto che i loro petali sono realizzati con i variopinti cartoncini di centinaia di gratta&vinci usati. La ruota gira – questo il titolo del progetto – parte da un’ironica riflessione sul delirio collettivo che riguarda l’acquisto di questi veicoli da lotteria e ha comportato 6 lunghi mesi di raccolta – con l’ausilio di passa-parola, via web e social network – e attraverso la collaborazione con tabaccai e rivenditori autorizzati per un totale di più di 12.000 cartoncini di recuperati.
Questo lavoro, nel corso del tempo ha creato e stimolato curiose sinergie, una per tutte quella con un gruppo di matematici la cui passione per le statistiche e il calcolo delle probabilità è valsa come concreto ed entusiastico supporto a Gec (“FATE IL NOSTRO GIOCO”).
Prima o poi la dea bendata colpisce, stravolgendo la vita di qualcuno. La vincita improvvisa di tanti soldi è l’orizzonte di felicità agognato da milioni di italiani.
Gec gioca, come sempre, con la sua ironica visione delle cose e dell’umano, costruendo un oggetto ludico, gioioso, la cui struttura stessa è fatta da ciò che resta di un sogno infranto.
Che la fede cieca in una casuale e improvvisa vincita non faccia apparire gli adulti simili a bambini?
Che il delirio collettivo che porta milioni di italiani a buttare soldi – e speranze – in questa frenetica ossessione non rappresenti una regressione infantile?
Si può pensare ad una “epidemic crazyness” orientata verso un’illusoria “happyness”?
Molte sono le domande poste, sottilmente, da questa installazione diffusa.
Intanto, nelle calli veneziane, resta l’incantato del turbinio delle girandole di Gec, nella splendida luce di Venezia. Perchè, comunque sia, la ruota gira.