Il 2018 sta quasi per concludersi e i film da vedere usciti in questo anno sono veramente tanti: action movies, commedie, ma anche sci-fi e thriller, spesso legati a cast stellati e alle grandi majors hollywoodiane. In questo articolo vogliamo però soddisfare anche i cinefili più accaniti e consigliarvi film italiani spesso considerati di nicchia, nella maggior parte dei casi film indipendenti, che magari vengono premiati nell’ambito di festival nazionali ed internazionali, ma rimangono sconosciuti ai più.
Il primo è “Manuel”, di Dario Albertini, che racconta la storia di un giovane ragazzo cresciuto in un istituto perché la madre era detenuta in prigione. Quando Manuel a 18 anni esce dall’istituto, si trova dinanzi ad una scelta che lo mette subito di fronte a responsabilità da adulto: se farà da garante legale alla mamma, questa potrà ottenere i domiciliari. Comincia così per lui un lungo percorso di crescita e maturazione, a volte anche molto doloroso, che il regista descrive mirabilmente. Un film da non perdere per chi ama il cinema d’autore.
Un altro film che vogliamo consigliarvi, invece, porta la firma di Alessandro Capitani, un giovane regista di Orbetello che, conseguita la laurea in Lettere a Bologna, ha poi frequentato il corso di regia al Centro Sperimentale di Cinematografia. Dopo aver prodotto diversi cortometraggi, tra cui “Bellissima”, che conquista il David di Donatello nel 2016, a ottobre del 2018 ha presentato alla Festa del cinema di Roma, nella sezione Pre-aperture, il suo primo film “In viaggio con Adele”. Adele è una ragazza affetta da autismo che, alla morte della madre, viene affidata ad Aldo, un attore di teatro. Questi, in effetti, è suo padre, ma egli ignorava del tutto l’esistenza della figlia. Il regista racconta così la storia commovente di Adele e del suo papà che intraprendono un viaggio insieme, senza una meta definita, durante il quale imparano a conoscersi, a capirsi e a volersi bene.
Tra i film di nicchia usciti quest’anno non si può non citare “Ride”, il cui regista, Jacopo Rondinelli, ha stravolto tutti i canoni della cinematografia tradizionale, incastrando in una narrazione le tecniche da filmati YouTube. Il film, infatti, è un thriller girato interamente con camere Go-Pro. Gli attori hanno recitato stando sempre su di una bici e con tre camere addosso: sul petto, sul casco e dietro le spalle, in tutto 20 Go-Pro. Una volta definite le location e le azioni da compiere, gli attori venivano lasciati totalmente soli. Per quanto riguarda la trama, “Ride” è la storia di due riders acrobatici che decidono di partecipare ad una gara di downhill per aggiudicarsi il premio messo in palio di 250.000 dollari. Sono due amici per la pelle, sprezzanti del pericolo, ma una volta iniziata la corsa scoprono che non si tratta di una semplice gara, ma che dovranno lottare per le proprie vite.
Da non perdere, inoltre, il film indipendente del regista Matteo Vicino (già conosciuto per “Young Europe” e “Outing – Fidanzati per sbaglio”), che sceglie Bologna per ambientare il suo “Lovers” e affida una sceneggiatura brillante agli attori Primo Reggiani, Margherita Mannino, Luca Nucera e Antonietta Bello. I quattro attori sono i protagonisti di altrettante storie in cui si articola questa commedia ed in ciascuna di esse, pur mantenendo gli stessi nomi, cambiano identità. Questo “circolo perfetto”, come lo ha definito il regista stesso, fatto di gelosie e tradimenti, si apre con la storia della proprietaria di un’antica libreria che cerca di difendere la stessa dalle mire di un ricco manager e nella libreria si chiude.
Spesso piccoli capolavori possono presentarsi anche sotto forma di documentari: è il caso, ad esempio, di “Amaranto” di Emanuela Moroni e Manuela Cannone, vincitore, nella categoria Documentari italiani, della XVII edizione del RIFF (Rome Independent Film Festival), svoltasi a Roma dal 16 al 23 novembre. Il lavoro delle due registe italiane è un viaggio tra le varie fasi di vita dell’uomo, raccontate attraverso gli occhi di chi, in ciascuna di queste fasi, è riuscito ad avvicinarsi a quelli che sono i bisogni reali dell’uomo e anche del pianeta, intraprendendo strade diverse da quelle convenzionali. Protagonisti di questo viaggio sono cinque personaggi che hanno deciso di incentrare la loro vita su valori diversi da quelli della società consumistica odierna.
Questi, insomma, sono secondo noi i 5 film da non perdere del 2018, piccoli capolavori del buon cinema purtroppo dai più poco conosciuti.