Ugo La Pietra, artista/architetto già operativo all’inizio degli anni Sessanta, tra le tante ricerche affrontate nel sistema dell’arte e del design, quella a cui ha dedicato più continuità e sviluppo si può considerare rivolta al recupero e valorizzazione della cultura materiale.
Attraverso la sinestesia tra le arti del 1962 fino all’architettura radicale, dal Sistema Disequilibrante del 1967 al neoeclettismo, Ugo La Pietra ha sempre dato importanza alle attività manuali.
Negli ultimi trenta anni il suo impegno si è rivolto anche e sempre di più verso le arti applicate e l’artigianato artistico rimettendo al centro della cultura del progetto il valore della cultura del fare.
Nell’affrontare questo percorso La Pietra ha esplorato diversi territori e diversi materiali (dalle pietre al legno, dal mosaico ai vetri e cristalli, dall’alabastro ai metalli), ma è soprattutto attraverso la ceramica che ha saputo spesso rinnovare la tradizione verso la contemporaneità.
La mostra comprende un’ampia rassegna di opere scelte tra le oltre 200 ceramiche realizzate tra il 1980 ad oggi.
Opere che comunicano la capacità di esprimere il valore aggiunto (l’oggetto significante), opere che alludono all’identità della cultura e tradizione di un territorio (genius loci).
Queste ultime sono un vero e proprio omaggio ai centri che in Italia fabbricano manufatti ceramici (tra questi un’attenzione particolare è rivolta a Caltagirone dove La Pietra ha lasciato già negli anni Novanta il “Muro delle Meraviglie” e recentemente ha realizzato un gruppo di opere con il ceramista Nicolò Morales) e si distinguono per il segno della decorazione, il confronto con materiali e culture diverse, la scelta di intervenire e ridisegnare archetipi di diverse culture regionali, l’uso di un ironico linguaggio di progettazione caratterizzato da mutazioni di scala e gusto all’azzardo.
Tra le tante ceramiche ricordiamo il piatto in porcellana “Bagnante” in cui, con un ironico cambio di scala della figura umana, una donna fa il bagno in un piatto e i contenitori “Interno / Esterno”, architetture che alludono alle ricerche sulla rottura della barriera spazio privato / spazio pubblico. Emblematici i “Libri aperti” in terracotta ingobbiata che risentono della pittura segnica che l’autore ha sviluppato fin dagli anni Sessanta e i “Souvenir” relativi ai vari territori, dal “Salvadanaio ligure” ai “Vasi faentini”.
Oggetti a cui si aggiungono le grandi installazioni come gli “Itinerari siciliani”, “Europa unita” e il grande tavolo “Paesaggio mediterraneo” esposto per la prima volta alla Triennale di Milano nel 1993.
La mostra di Ugo La Pietra e il laboratorio progettuale che l’autore condurrà con gli studenti dell’Istituto rappresentano l’occasione per dare alla grande tradizione della lavorazione della ceramica di Caltagirone un impulso verso il rinnovamento aprendo così nuove potenzialità progettuali e di produzione.
Con la partecipazione di Edizioni Fatto ad Arte, Edizioni Superego Design, Edizioni Zelatore, Edizioni Bottega Ceramica Gatti, Edizioni Cooperativa Ceramica d’Imola.
Mostra antologica sulla ceramica di Ugo La Pietra
8.maggio 25.luglio 2010
fornace hoffmann _ via stazione isolamento _caltagirone
INAUGURAZIONE
8 maggio 2010_h. 10.30 | fornace hoffmann. caltagirone
apertura_ tutti giorni _chiuso il Lunedì
A cura di CO_MO Commissione Mostre
Catalogo con saggio di Vittorio Fagone e testi di Ugo La Pietra e Franco Bertoni