CHILD 44  IL BAMBINO NUMERO 44

Adler Entertainment

PRESENTA UNA PRODUZIONE LIONSGATE

CHILD 44 – IL BAMBINO NUMERO 44

 DAL 30 APRILE AL CINEMA

Durata: 137 minuti

Con

Tom Hardy e Noomi Rapace,

Gary Oldman, Joel Kinnaman, Paddy Considine, Jason Clarke e Vincent Cassel

 Regia di Daniel Espinosa

 Tratto dall’omonimo romanzo di Tom Rob Smith pubblicato da Sperling & Kupfer

 Ispirato a una storia vera

CHILD 44  IL BAMBINO NUMERO 44

Child 44 – Il bambino numero 44, adattamento cinematografico dell’omonimo bestseller di Tom Rob Smith, è un avvincente thriller ambientato nella Russia stalinista del 1953. Leo Demidov (Tom Hardy), orfano diventato eroe di guerra, è un superbo prodotto del sistema Sovietico. Demidov ha fatto carriera nell’MGB, il servizio di sicurezza nazionale dello Stato, fino a diventare uno degli investigatori di punta delle attività dei dissidenti. Quando Leo e il suo sadico collega, Vasil (Joel Kinnaman), riescono a catturare la presunta spia Anatoly Tarasovich Brodsky (Jason Clarke), il “traditore” fa il nome della moglie di Leo, la bella insegnante Raisa (Noomi Rapace), come parte del gruppo di cospiratori.

Costretto ad indagare sul presunto tradimento di Raisa, Leo si occupa anche del caso di un ragazzino trovato senza vita sui binari del treno. Nonostante tutti gli indizi facciano sospettare che si tratti di un omicidio, Leo descrive questa morte come un incidente al padre del piccolo, l’agente dell’MGB Alexei Andreyev (Fares Fares), perché, secondo i dettami del regime stalinista, “Non ci sono crimini in Paradiso”.

Quando Leo si rifiuta di denunciare sua moglie, un comandante dell’MGB, il Maggiore Kuzmin (Vincent Cassel), confina la coppia nella tetra città industriale di Volsk. Costretti in un’angusta stamberga ed emarginati da tutti, Leo e Raisa scoprono che decine di altri ragazzini sono stati vittime di orribili incidenti vicino ai binari della ferrovia in circostanze pressoché identiche a quelle del figlio di Alexei. I due uniscono le forze con il capo della Polizia del luogo, il Generale Nesterov (Gary Oldman), e riescono a fare furtivamente ritorno a Mosca per raccogliere indizi sul caso, prima di risalire all’identità del killer, il mansueto operaio Vladimir Malevich (Paddy Considine).

Nel tentativo disperato di tenere sotto controllo il suo ex collega, Vasili, sempre più psicotico, cerca di fermare Leo e Raisa prima che catturino il killer di bambini, che non ha collocazione nella società comunista concepita da Stalin, in cui non dovrebbero essere commessi crimini. Alla fine, solo uno tra l’eroe, il pedofilo e il burocrate sopravvivrà allo spettacolare duello all’ultimo sangue nella foresta. Nonostante le vittime e i danni occorsi, lo Stato Sovietico rimarrà comunque immune alle verità scomode di Leo.

Child 44 – Il bambino numero 44 è diretto da Daniel Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Snabba Cash). La sceneggiatura è stata scritta da Richard Price (Clockers, The Wire), ed è basata sull’omonimo romanzo di Tom Rob Smith. Il direttore della fotografia è OliverWood (The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo, The Bourne Supremacy), mentre le scenografie sono a cura di Jan Roelf (Fast & Furious 6). Pietro Scalia e Dylan Tichenor (Zero Dark Thirty) si sono occupati del montaggio del film. Jenny Beavan, Premio Oscar nel 1986 per A Room with a View, ha scelto i costumi della pellicola. Il compositore della colonna sonora è Jon Ekstrand (Snabba Cash).

Child 44 – Il bambino numero 44 è prodotto da Ridley Scott, Michael Schaefer (Exodus: Dei e Re) e dal Premio Oscar Greg Shapiro (The Hurt Locker, miglior film nel 2009) ed è ispirato a una spaventosa vicenda realmente accaduta, sullo sfondo dello spietato sistema stalinista. Andrej Romanovič Čikatilo è stato un serial killerrusso, soprannominato il Mostro di Rostov, accusato dell’omicidio di 53 donne e bambini fra il 1978 ed il 1990In quel tempo, nell’URSS, i crimini come quelli commessi da Čikatilo erano censurati e reputati come “comuni solo nelle edonistiche nazioni capitaliste”, anche per questo Čikatilo fu arrestato solo nel 1990. Confessò oltre 50 omicidi, fu condannato a morte e giustiziato nel 1994.

Child 44 – Il bambino numero 44 è un sontuoso thriller in costume, in cui si intrecciano i temi del potere, dell’amore, del tradimento e dell’omicidio. La storia raccontata nel film si ispira liberamente ai crimini del serial killer Andrei Chikatilo. Passato alla storia come “il macellaio di Rostov”, Chikatilo fu condannato per l’uccisione e la mutilazione di 52 tra donne e bambini nell’Unione Sovietica dei primi anni Cinquanta. La versione romanzata dell’atroce caso di cronaca, a firma dello scrittore Tom Rob Smith, colse il plauso della critica e il successo di pubblico quando fu pubblicata, nel 1998. Il libro – primo capitolo di una trilogia che comprende anche The Secret Speech and Agent 6 – ha vinto il premio CWA Ian Fleming Steel Dagger, assegnato dalla Crime Writers Association al miglior romanzo thriller dell’anno, ed è stato tradotto in 26 lingue, in Italia edito da Sperling&Kupfer.

Uno degli aspetti più interessanti dei romanzi gialli basati su indagini della polizia sta nel fatto che assorbono molto della società in cui sono ambientati. Per riuscire a capire di più di una nazione, basta osservare come la polizia opera in quello Stato”, spiega Smith.

CHILD 44  IL BAMBINO NUMERO 44

DALLA CARTA AL GRANDE SCHERMO

Tra i fan di Smith c’è anche il regista Premio Oscar Ridley Scott. Entusiasta della profondità dei personaggi e dell’ampio respiro delle vicende raccontate in Bambino 44, Scott, nove anni fa, volle incontrare lo scrittore nel suo quartier generale londinese. “Fu piuttosto surreale”, ricorda Smith. “Ero passato dall’avere questo progetto in cantiere, senza essere neanche sicuro che sarebbe stato pubblicato, a parlare con Ridley Scott nel suo ufficio, sedendo accanto ad una spada de Il Gladiatore ed un oggetto di scena di Alien. Ridley aveva un sacco di idee incredibili per questo progetto”.

Inizialmente, Scott aveva intenzione di dirigere Child 44 – Il bambino numero 44. Poi, nel 2010, vide il film del regista svedese Daniel Espinosa, Snabba Cash, la pellicola che detiene il record assoluto di incassi nella storia della Svezia. Snabba Cash mostrava la capacità di Espinosa di dirigere scene d’azione ricche di inventiva.

AMPIO RESPIRO, NUCLEO INTIMO

Subito dopo essere stato scelto come regista del film, Espinosa reclutò Richard Price, sceneggiatore candidato al Premio Oscar (Il colore dei soldi, The Wanderers – I nuovi guerrieri). Anche se la storia è ambientata in un periodo storico e in un ambiente ben delineati, si tratta di un racconto dal valore universale incentrato sul modo in cui uno Stato totalitario può minare nel profondo lo spirito umano. In Child 44 – Il bambino numero 44, Espinosa vide l’opportunità di mescolare sapientemente crude scene d’azione ad un’evoluzione psicologica dei personaggi delicatamente tratteggiata sullo sfondo di una ricca ambientazione storica.

UN IMPROBABILE EROE

Per riuscire a portare sullo schermo un’avventura di una magnitudine storica così grande, lo sceneggiatore e il regista necessitavano di un attore capace di padroneggiare l’ampia gamma emotiva e fisica richiesta dal copione, passando da sommessi momenti drammatici a brutali sequenze d’azione. Avevano bisogno, inoltre, di qualcuno che fosse in grado di esprimere con delicatezza il conflitto interno del protagonista mentre cerca di trovare la sua umanità in una situazione disumana. Trovarono il loro Leo Demidov nell’attore inglese Tom Hardy. Considerato uno dei talenti più carismatici della sua generazione, Hardy stupì gli spettatori nella parte di un detenuto violento in Bronson, per poi farsi conoscere al grande pubblico grazie alla sua interpretazione del cattivo Bane in Il cavaliere oscuro – Il ritorno. Recentemente, ha colto il plauso del pubblico e della critica per il suo ruolo in Chi è senza colpa, in cui impersonava un barista di Brooklyn con un oscuro segreto da proteggere. Hardy ha affermato di essere stato attratto dal progetto per via della complessità morale del suo personaggio, e per la sceneggiatura in toto. L’attore inglese è stato anche entusiasta di tornare nuovamente a recitare con la sua co-protagonista in Chi è senza colpa, Noomi Rapace, che in questo film interpreta sua moglie Raisa.

UNA DONNA IN BILICO

Il produttore Ridley Scott parlò per la prima volta a Rapace di Child 44 – Il bambino numero 44 a Los Angeles, quando la scelse per far parte del cast del suo film fantascientifico del 2012 PrometheusRapace fu entusiasta di sapere che sarebbe stato Espinosa a dirigere il film e di tornare nuovamente a recitare con Hardy. L’interpretazione di Rapace della mite insegnante Raisa Demidova si distacca di molto dal ruolo che la fece conoscere al grande pubblico, quello della determinata Lisbeth Salander in Uomini che odiano le donne. Per comprendere meglio la timidezza di Raisa, Rapace si è immaginata la paranoia sperimentata dai comuni cittadini ogni giorno durante il regime stalinista.

LO STALINISTA PSICOPATICO

L’attore svedese Joel Kinnaman, che lavorò con Espinosa per la prima volta in Snabba Cash, ha accettato con piacere la sfida di rendere lo sleale burocrate della polizia segreta, Vasili, un personaggio tridimensionale. Kinnaman si fece conoscere al grande pubblico americano recitando nei panni del detective lavativo Stephen Holder nella serie tv The Killing.

UN BUROCRATE CON LA COSCIENZA

Secondo il candidato ad un Premio Oscar Gary Oldman (nel 2011, come miglior attore per La talpa), lo stanco capo della polizia di provincia, il Generale Mikhail Nesterov, che l’attore interpreta in Child 44 – Il bambino numero 44 incarna il compromesso morale che molti cittadini dovettero accettare per sopravvivere nel mondo politico dell’era di Stalin.

La società stalinista era intrisa di così tanto terrore emotivo, fisico e psicologico da portare un personaggio come Nesterov a girare la testa dall’altra parte”, spiega Oldman. “Il sistema sovietico vieta ogni comportamento giudicato capitalista, come l’omicidio e la prostituzione, a tal punto che Leo e Nesterov hanno indossato, da un certo punto di vista, eticamente e emotivamente la camicia di forza. Se il tuo modo di pensare si discosta anche di poco dalla linea del partito, Stalin potrebbe bandirti. Questo è esattamente ciò che accade a Nesterov quando viene spedito in questo villaggio rurale, Vosk”. Quando Leo giunge a Vosk, Nesterov si è abituato ai mezzi ridotti su cui può contare il capo militare locale. “Non è sotto l’occhio vigile di Mosca come prima”, racconta Oldman, che aveva già affrontato l’ambiguità morale della Guerra Fredda nel thriller spionistico del 2011, La talpa. “Nesterov si è creato un piccolo nido in cui vivere. Ha una comunità, una famiglia e i suoi uomini. L’arrivo di Leo mette a repentaglio tutto questo”. Quando Leo gli spiega che sta cercando di risalire all’identità del killer che abbandona i corpi delle proprie giovani vittime lungo i binari del treno, Nesterov, che ha figli, non può che aiutarlo. “Leo riaccende il suo senso del dovere”, racconta Oldman.

LA MODA SOVIETICA

Otto candidature e una vittoria di un Premio Oscar – per A Room with a View – all’attivo, la costumista Jenny Beavan ha lavorato a diversi film in costume drammatici ambientati in Inghilterra, tra cui Sherlock Holmes e Il discorso del re. Grazie a Child 44 – Il bambino numero 44, Beavan ha avuto l’occasione di esplorare un nuovo territorio, immergendosi nella moda dell’era Sovietica. Una volta stabilito il look che avrebbe voluto conferire ai personaggi civili, la Beavan setacciò la Rete alla ricerca di magazzini pieni di vecchi vestiti. Reclutò poi la stylist Joanna Weaving, e il suo team di sarti cechi per conferire ai vestiti un aspetto decente”. Per gli outfit militari indossati da Leo, Vasil e i loro colleghi, Beavan coinvolse nel progetto un produttore di abiti polacco.

MOSCA SULLA VITAVA

Le riprese di Child 44 – Il bambino numero 44 si svolsero in Repubblica Ceca, nell’arco di 15 settimane durante l’estate del 2013. La capitale della nazione, Praga, vestì i panni della Mosca dell’epoca della Guerra Fredda. Il bellissimo Teatro Nazionale della città e il Rudolfinum, una sala concerti in stile neo-rinascimentale, servirono da ambientazione di alcune scene, in cui il gruppo di ufficiali d’élite dell’MGB, con mogli al seguito, assiste ad una rappresentazione de “Il lago dei cigni” della compagnia di ballo moscovita del Bolshoi. Lo scenografo Jan Roelfs, candidato due volte al Premio Oscar (per Orlando, nel 1992, e per Gattaca – La porta dell’universo, nel 1997), supervisionò la creazione di 125 set per diverse scene, all’interno dei famosi studi Barrandov, a Praga. In collaborazione con il Fondo per la Cinematografia ceco, Espinosa lavorò a stretto contatto con Roelfs per ottenere l’autorizzazione ad utilizzare quante più ambientazioni specifiche del periodo possibili. “Praga e la Repubblica Ceca offrivano il mix migliore di opere architettoniche in stile Sovietico risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta a solo un’ora di distanza dal centro città, oltre che delle troupe di grande esperienza”, spiega Adam Merims, uno dei produttori esecutivi della pellicola.

RICREANDO IL GULAG

Vi è un grande contrasto tra lo splendore urbano di Mosca e il tetro villaggio di Vosk, dove gli esiliati Leo e Raisa incontrano per la prima volta Nesterov. Si tratta di “una specie di palude sporca, spettrale e inquinata”, come la descrive Beaven. Vosk è il desolato avamposto dove gli anticonformisti sono costretti a vivere come punizione per la loro devianza dalla linea di pensiero del Partito Comunista. Avendo lavorato in veste di produttore esecutivo ad un altro film di Espinosa, Safe House – Nessuno è al sicuro, Merims sapeva già della spiccata predilezione del regista per l’utilizzo di edifici preesistenti come ambientazione delle sue scene. “Daniel adora la sensazione regalata agli attori e alla troupe dal girare in esterno”, spiega Merims. “Ama i suoni dei veri ambienti dell’epoca”. Trovare una città reale che potesse assomigliare a Vosk divenne un obiettivo di primaria importanza. La produzione visionò oltre 50 possibili ambientazioni nel raggio di tre ore di distanza da Praga. Alla fine, optarono per la città di Králuv Dvur, caratterizzata dalla presenza di un gigantesco mulino d’acciaio, operativo da ben 163 anni. “L’idea era quella di sfruttare il mulino per ricreare parti della città stessa”, racconta Merims. “Utilizzammo questi binari di superficie che erano stati creati per trasportare acciaio non lavorato e componenti da e verso la fabbrica per creare la nostra rete ferroviaria per passeggeri”. Il viaggio andata e ritorno in treno da Mosca a Vost per Leo e Raisa significa percorrere 100 chilometri su convogli stipati di gente. Per conferire autenticità alle peregrinazioni della coppia, la produzione si servì del cosiddetto Big B, un motore a vapore prodotto nel 1928 in grado di raggiungere la velocità di 50 chilometri all’ora. Le sequenze girate alla stazione ferroviaria vedono protagonista “German Girl”, un treno a vapore prodotto dalla Wiener Lokomotivfabrik (fabbrica di locomotive viennese) nel 1944. “Ci assicurammo che i binari rispettassero le norme di sicurezza, e che il set sembrasse una vera stazione ferroviaria funzionante, completa di passeggeri in abiti d’epoca e di contadini che salivano e scendevano dal treno con galline, bagagli e tutto il resto”, ricorda Merims. Il duello finale in crescendo di Child 44 – Il bambino numero 44, ambientato nella fabbrica della Rostelmach, a Rostov, fu girato nella zona industriale di Králuv Dvur e Hrádek u Rokycan. “Il mondo mostrato da Daniel è così autentico da sbrigare per te gran parte del lavoro”, racconta Oldman.

UNO STATO MENTALE TOTALITARIO

Se la politica, alla fine, risulta essere una faccenda personale, allora Child 44 – Il bambino numero 44 può essere considerato un racconto risalente ad un capitolo orribile della Storia che vuole essere un avvertimento per il mondo di oggi: le culture dei regimi totalitari soffocano le persone provocando esiti dei più tragici.

CAST ARTISTICO

TOM HARDY (Leo Demidov) si fece conoscere al grande pubblico nel 2009 grazie alla sua convincente interpretazione di un violento detenuto nel film di Nicolas Winding Refn, Bronson, tratto da una storia vera. L’attore, originario di Londra, ha poi recitato in Lawless, di John Hillcoat; in La Talpa, di Tomas Alfredson; e in Inception e Il cavaliere oscuro – Il ritorno, entrambi per la regia di Christopher Nolan. Recentemente, Hardy ha colto il plauso della critica grazie alla sua poderosa prova attoriale nel film indipendente Locke, scritto e diretto da Steven Knight. Hardy ha inoltre recitato nel thriller drammatico Chi è senza colpa, al fianco dello scomparso James Gandolfini e di Noomi Rapace. Lo vedremo presto in Mad Max: Fury Road, di George Miller, in cui Hardy interpreta il protagonista, e in Legend, per la regia di Brian Helgeland. Nel film, l’attore inglese interpreta i gemelli Kray, due dei più efferati gangster londinesi. Attualmente, Hardy sta girando il prossimo lavoro del regista Premio Oscar Alejandro González Iñárritu, The Revenant, thriller in salsa western ambientato nell’XIX secolo, in cui recita al fianco di Leonardo Di Caprio. Sul piccolo schermo, Hardy ottenne una candidatura ad un BAFTA come miglior attore per la sua interpretazione in Stuart: A Life Backwards, nel 2008. In televisione, Hardy ha recitato anche in Band of Brothers, The Reckoning e Wuthering HeightsA teatro, Hardy è apparso in Festen, all’Almeida Theatre; Blood, al Royal Court Theatre; Man of Mode, al National Theatre; e In Arabia We’d All Be Kings, per cui vinse il riconoscimento come miglior esordiente agli Evening Standard Theatre Awards nel 2003. Hardy è stato anche candidato ad un Olivier Award come miglior esordiente.

GARY OLDMAN (Generale Mikhail Nesterov), da oltre 25 anni una presenza leggendaria sul grande schermo, è conosciuto da milioni di spettatori nel mondo per aver prestato il volto ad alcuni dei personaggi più iconici della storia del cinema. Oltre all’Ufficiale Jim Gordon, Oldman ha dato vita ad una serie di ruoli indimenticabili e diversi tra loro, tra cui Sirius Black, l’amato padrino e tutore di Harry Potter, Dracula, Beethoven, Lee Harvey Oswald, Sid Vicious e la famosa spia nata dalla penna di John le Carré, George Smiley; un’interpretazione, questa, che gli è valsa una candidatura all’Oscar. Oldman è uno degli attori ad aver riscosso più successo al box office: è apparso infatti in alcuni dei film di maggior incasso della storia. Ha impersonato Sirius Black nel film del 2004 Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, e ha successivamente ripreso il ruolo in Harry Potter e il calice di fuoco, Harry Potter e l’Ordine della Fenice e nella pellicola finale della saga record di incassi Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2Ha interpretato l’Ufficiale Gordon per la prima volta nel 2005, nel blockbuster di Christopher Nolan Batman Begins. Oldman ha vestito nuovamente i panni dell’alleato del supereroe nella lotta al crimine ne Il cavaliere oscuro – che nel 2008 incassò oltre un miliardo di dollari nel mondo – e in Il cavaliere oscuro – Il ritorno, uscito nel 2012. Nel 2011, Oldman ha recitato nei panni dell’abile spia George Smiley nell’adattamento cinematografico del romanzo di John Le Carré, La Talpa. ltre ad una candidatura al Premio Oscar, la performance di Oldman nel film gli valse anche nomination ad un BAFTA, ad un British Independent Film Award e ad un Empire Award, tutte come miglior attore. Oldman ha ricevuto diversi riconoscimenti per il lavoro profuso sul grande schermo, tra cui l’Empire Icon Award (premio alla carriera) nel 2011, il premio Gotham Awards’ Career Tribute e l’International Star of the Year Award al Palm Springs  Film Festival. Oldman cominciò la sua carriera sul palcoscenico nel 1979, e nel corso degli anni successivi lavorò esclusivamente a teatro. Dal 1985 al 1989, l’attore recitò al Royal Court Theatre, a Londra. I suoi primissimi lavori sul grande schermo furono i film inglesi Meantime, per la regia di Mike Leigh, e The Firm, diretto dallo scomparso Alan Clarke. Seguirono ruoli in Sid e Nancy, Prick Up – L’importanza di essere Joe, Rosencrantz e Guildenstern sono morti, Stato di grazia, JFK – Un caso ancora aperto, Dracula di Bram Stoker, Una vita al massimo, Triplo gioco, The Professional, Il quinto elemento, Amata immortale, L’isola dell’ingiustizia – Alcatraz, La lettera scarlatta, Lost in Space, Air Force One e Codice: Genesi. Nel 1995, Oldman e il suo manager, nonché partner di produzione, Douglas Urbanski, fondarono una società di produzione che distribuì l’acclamato Niente per bocca, che segnò il debutto di Oldman in veste di produttore e di sceneggiatore. La pellicola fu selezionata per aprire – in concorso nella sezione principale – il Festival di Cannes nel 1997. In quell’occasione, Kathy Burke vinse il premio come miglior attrice e Oldman fu candidato alla Palma d’Oro. Tra i vari riconoscimenti ottenuti, la pellicola vinse il Channel 4 Director’s Prize all’Edinburgh Film Festival, un Empire Award e due BAFTA, per il miglior film e la miglior sceneggiatura originale. Nel 2000, Oldman recitò nel film drammatico a sfondo politico The Contender, prodotto dallo stesso attore e da Urbanski. Il film, che vedeva protagonisti anche Joan Allen, Jeff Bridges, Christian Slater e Sam Elliott, ottenne diversi riconoscimenti, tra cui due nomination agli Oscar.

NOOMI RAPACE(Raisa Demidov) attirò su di sé l’attenzione degli addetti ai lavori a livello internazionale grazie alla sua interpretazione magistrale di Lisbeth Salander – che le valse il plauso della critica – negli adattamenti cinematografici della celebre trilogia firmata da Stieg Larsson: Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava con il fuoco, La regina dei castelli di cartaRapace apparirà nell’adattamento cinematografico del romanzo di Tom Rob Smith, Bambino 44, per la regia di Daniel Espinosa, accanto a Tom Hardy, Gary Oldman, Joel Kinnaman e Jason Clarke. Il film segue le vicende di Leo Stepanovich Demidov (Hardy), un eroe di guerra russo, convinto sostenitore dello Stato Sovietico nonostante l’ipocrisia e la brutalità che caratterizzarono l’ultimo periodo dell’egemonia di Stalin. Nella pellicola, Rapace interpreta Raisa, la moglie di Leo. Recentemente, Rapace ha recitato nel film drammatico a sfondo criminale di Michaël R. Roskam, Chi è senza colpa, accanto a Tom Hardy e James Gandolfini. Ambientata a Boston, la pellicola segue le vicende di un uomo, Bob (Hardy), che vuole lasciarsi alle spalle il suo passato da criminale, ma finisce per essere coinvolto suo malgrado in un colpo finito male e in un omicidio causati da un pitbull perso e conteso. Rapace interpreta Nadia, il cui destino si intreccia con quello di Bob quando l’uomo trova un cucciolo di fronte a casa della donna. Il film è stato presentato in anteprima al Toronto Film Festival nel 2014. Rapace ha appena terminato le riprese del thriller spionistico di Mikael Hafstrom Unlocked, in cui recita al fianco di Michael Douglas e Orlando Bloom. Interpreta un’agente della CIA ingannata e convinta a persuadere un terrorista a fornire informazioni alla parte sbagliata. Tra i progetti futuri di Rapace troviamo What Happened to Monday?, di Tommy Wirkola; The Price, di Síofra Campbell; Alive Alone di Khurram Longi; e Brilliance, di Julius Onah. Inoltre, Rapace vestirà nuovamente i panni di Elizabeth Shaw nel film di fantascienza Prometheus 2, sequel della pellicola del 2012. Prometheus, diretto da Ridley Scott, vedeva nel cast, oltre a Rapace, anche Charlize Theron, Idris Elba, Guy Pearce and Michael Fassbender. Il film seguiva le vicende dell’equipaggio di un’astronave, la Prometheus, dedito all’esplorazione di una civiltà avanzata e alla ricerca di risposte circa le origini dell’umanità. Rapace cominciò la sua carriera da attrice all’età di sette anni in Islanda, recitando in In the Shadow of the Raven. Da allora, è apparsa in oltre venti tra film e serie televisive. Nel 2007, l’attrice fece il suo debutto sul grande schermo, con una convincente performance nel film danese Daisy Diamond. Nella pellicola, Rapace interpreta una problematica madre adolescente, che scappa di casa per inseguire un sogno, che non riesce a raggiungere; questo fallimento la porta a crollare, con conseguenze fatali. Per la sua interpretazione in questo film, la Rapace vinse un premio Bodil (il riconoscimento dell’associazione danese dei critici cinematografici) e un premio Robert (gli Oscar danesi) come miglior attrice. Rapace ottenne il plauso della critica per la sua convincente performance in Uomini che odiano le donne, adattamento cinematografico del primo capitolo della trilogia Millennium, uscito nel febbraio del 2009 in Svezia. L’attrice vinse il premio Guldbagge (l’Oscar svedese) e l’International Jupiter Award (riconoscimento tedesco) come miglior attrice, e fu candidata ad un Orange British Academy Film Award e ad un European Film Award per la sua interpretazione. Rapace fu lodata dalla critica anche per il suo lavoro nei due capitoli successivi della trilogia di Stieg Larsson, La ragazza che giocava con il fuoco, La regina dei castelli di carta. Rapace recitò anche nel film di Guy Ritchie, Sherlock Holmes: A Game of Shadows, accanto a Robert Downey Jr. e a Jude Law. L’attrice interpretava Sim, un’indovina zingara, che vede più di quello che dice. L’attrice apparve anche nell’action thriller Dead Man Down – Il sapore della vendetta, in cui ritrovò il regista Niels Arden e recitò al fianco di Colin Farrell. Rapace intepretava Beatrice, vittima di un crimine alla ricerca di un risarcimento. L’attrice recitò anche nel debutto alla regia di Pernilla August, Beyond (Svinalägorna), in Svezia. Il film fu presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 2010, e vinse il premio della Settimana Internazionale della Critica di Venezia e il Nordic Council Film Prize nel 2011. Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di successo, il film è un toccante racconto della drammatica infanzia di una ragazzina, cresciuta in una casa in cui regnavano la violenza e l’alcolismo. L’interpretazione di Rapace nel film le valse una candidatura ad un Guldbagge come miglior attrice nel 2011. Dopo Beyond, Rapace apparve nel thriller norvegese Babycall, per la regia di Pål Sletaune; il film è incentrato su una giovane madre convinta di aver sentito commettere un omicidio. Questo ruolo valse a Rapace il riconoscimento come miglior attrice al Festival Internazionale del Film di Roma nel 2011. 

JOEL KINNAMAN (Vasili), nel giro di pochi anni, è diventato uno degli attori più richiesti di Hollywood. Recentemente, Kinnaman è apparso in Robocop, per la regia di José Padhilla. L’attore interpretava il protagonista, l’agente di polizia Alex Murphy, accanto ad un cast di tutto rispetto, che comprendeva, tra gli altri, Gary Oldman, Samuel L. Jackson and Abbie Cornish. Tra i suoi progetti futuri troviamo Cavaliere di coppe, di Terrence Malick, al fianco di Natalie Portman e Christian Bale. Kinnaman ha inoltre completato le riprese di Run All Night, thriller targato Warner Bros., in cui recita con Liam Neeson per la regia di Jaume Collet-Serra. Originario della Svezia, Kinnaman fece il suo debutto in patria grazie all’adattamento cinematrografico della trilogia di Snabba Cash, per la regia di Daniel Espinosa. Il primo dei tre film tratti dai bestseller internazionali firmati da Jens Lapidus polverizzò il precedente record di incassi in Svezia. Per la sua interpretazione nel film, Kinnaman vinse un premio Guldbagge (l’equivalente svedese degli Oscar) come miglior attore nel 2011. Nel 2013, Kinnaman recitò nell’ultimo capitolo della serie. La sua scalata verso il successo cominciò dopo aver fatto dei provini per il ruolo principale nel film targato Warner Bros. Fury Road, per la regia di George Miller, e in Thor, per la Paramount. Poco dopo essersi trasferito a Los Angeles, l’attore ottenne la parte del protagonista maschile nella serie di AMC, The Killing, terminata lo scorso anno. A seguito del suo notevole debutto in The Killing, Kinnaman ha recitato in L’ora nera, ha avuto un cameo in Uomini che odiano le donne, ha ritrovato il regista Daniel Espinosa nel thriller Safe House – Nessuno è al sicuro, e ha fatto il suo debutto in una commedia romantica, Lola Versus. Nato a Stoccolma, Joel Kinnaman si è diplomato alla Swedish Academic School of Drama. Tra gli ex-alunni della scuola, troviamo anche Stellan Skarsgård, Peter Stormare e Lena Olin.

PADDY CONSIDINE (Vlad) è un attore pluripremiato e ora anche un apprezzato regista, dopo l’uscita del film che ha segnato il suo debutto in questo campo, Tyrannosaur, con Olivia Colman, Peter Mullan e Eddie Marsan. Considine ha vinto il riconoscimento come miglior regista nella categoria drammatica al Sundance Film Festival, un BAFTA come miglior debutto e il premio Douglas Hickox per il miglior esordio alla regia ai British Independent Film Awards. Tyrannosaur è stato anche candidato come miglior film agli Independent Spirit Awards e si è aggiudicato un Satellite Award. Nel 2014, Considine apparve nel film Pride, che ottenne un BAFTA per il miglior debutto. Reciterà in Miss You Already Macbeth, entrambi con uscita prevista nel 2015. Considine cominciò la sua carriera da attore quando il suo amico Shane Meadows lo scelse per interpretare il ruolo principale in A Room for Romeo Brass. Successivamente, interpretò il protagonista del film di Pawel Pawlikowski, Last Resort; per questo ruolo, l’attore vinse il riconoscimento come miglior attore al Festival di Salonicco. Da allora è apparso in diverse produzioni hollywoodiane, tra cui Cinderella Man – Una ragione per lottare, The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo e In America – Il sogno che non c’era. Considine tornò a lavorare con Shane Meadows quando collaborò alla stesura della sceneggiatura e recitò in Dead Man’s Shoes. La sua performance nel film gli valse i riconoscimenti del The Evening Standard e di Empire Film come miglior attore. Considine è apparso recentemente nei film inglesi Now Is Good e Submarine. Ha inoltre recitato nella commedia fantascientifica di Edgar Wright, La fine del mondo, la loro seconda collaborazione dopo la commedia del 2007 Hot FuzzNel 2007, scrisse e diresse il cortometraggio Dog Altogether, per cui vinse un BAFTA Award e il Leone d’Argento a Venezia.

JASON CLARKE(Anatoly Tarasovich Brodsky) si è fatto conoscere al pubblico statunitense grazie ad una serie di apprezzate performance sia sul piccolo che sul grande schermo.È famoso sopratutto grazie al suo ruolo da protagonista, nei panni di Dan, nel film candidato al premio Oscar Zero Dark Thirty, per la regia di Kathryn Bigelow. Apparirà nel remake della serie Terminator, Terminator Genisys, nei panni di John Connor, al fianco di Emilia Clarke e di Arnold Schwarzenegger. Lo scorso anno, è apparso nell’atteso sequel fantascientifico Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie, accanto a Gary Oldman, Judy Greer e Keri Russell. Clarke ha recitato anche nel biopic su Abraham Lincoln, The Better Angels, con Brit Marling e Diane Kruger. Il film è stato accolto positivamente al Sundance Film Festival nel 2014, dove è stato presentato. Vedremo Clarke anche in Cavaliere di coppe, di Terrence Malick, al fianco di Christian Bale, Cate Blanchett e Natalie Portman. Recentemente, Clarke ha concluso le riprese di Everest, accanto a Josh Brolin e Jake Gyllenhaal. Nel 2013, Clarke ha interpreto George Wilson nell’adattamento cinematografico de Il grande Gatsby per la regia di Baz Luhrmann, accanto a Leonardo Di Caprio, Tobey Maguire e Carey Mulligan. Ha recitato anche nel film di Roland Emmerich Sotto assedio – White House Down, al fianco di Channing Tatum e di Maggie Gyllenhaal. È apparso anche nel dramma in costume Lawless, per la regia di John Hillcoat, con Tom Hardy, Shia LaBeouf, Guy Pierce e Jessica Chastain. Tra gli altri film di Clarke ricordiamo Nemico pubblico – Public Enemies, di Michael Mann, accanto a Johnny Depp; Wall Street – Il denaro non dorme mai, al fianco di Shia LaBeouf e Michael Douglas, per la regia di Oliver Stone, e Death Race, di Paul W.S. Anderson. Clarke si fece conoscere per la prima volta dal pubblico americano nella serie drammatica trasmessa su Showtime, Brotherhood, in cui interpretava Tommy Caffee, un ambizioso politico che si avventura negli infidi mondi della politica locale e del crimine organizzato del Rhode Island. Più recentemente, Clarke ha recitato nella serie drammatica a sfondo criminale di Shawn Ryan, The Chicago Code, trasmessa su FOX. L’attore interpretava il veterano detective della Polizia di Chicago, Jarek Wysocki, a capo dell’unità speciale che si occupa della lotta alla corruzione. Clarke ha partecipato a diversi film indipendenti, tra cui Le paludi della morte, presentato al Festival di Venezia nel 2011; il debutto alla regia di Jada Pinkett Smith, The Human Contract; Trust, per la regia di David Schwimmer, al fianco di Clive Owen e Catherine Keener; Yelling to the Sky, diretto da Victoria Mahoney; e Swerve, di Craig Lahiff. In Australia, sua terra natia, Clarke ha recitato in La generazione rubata, di Phillip Noyce, in Better than Sex e in Park Street. Sul piccolo schermo, Clarke ha lavorato al fianco di Geoffrey Rush in Mercury. Clarke si è laureato al Victorian College of the Arts a Melbourne ed è molto attivo a teatro, sia come attore che come regista.

Child44 VINCENT CASSEL Maggiore Kuzmin

VINCENT CASSEL (Maggiore Kuzmin) è un prolifico attore molto conosciuto per le sue scelte coraggiose in fatto di ruoli e conseguenti interpretazioni. Ha appena terminato le riprese del nuovo film del regista vincitore del Grand Prix al Festival di Cannes con Gomorra e Reality, Matteo Garrone, Il racconto dei racconti, con Salma Hayek; di The Great Mystical Circus, diretto da Carlos Diegues; Mon Roi, per la regia di Maïwenn (vincitrice del premio della giuria al Festival di Cannes con Polisse); e Un moment d’égarement, di Jean-François Richet (Nemico Pubblico n.1). Ha interpretato il protagonista del primo film di Ariel Kleiman girato in Australia, Partisan. Cassel è apparso nel ruolo della Bestia nell’adattamento cinematografico di Christophe Gans della fiaba La bella e la bestia, in cui Léa Seydoux interpretava Belle. Nel 2013, Cassel recitò in Il monaco, di Dominik Moll. La pellicola, ambientata nel diciottesimo secolo, è l’adattamento cinematografico del romanzo gotico di Matthew Lewis incentrato sull’ascesa e la tragica spirale discendente del rispettabile frate cappuccino spagnolo Ambrosio. Nello stesso anno, apparve anche in In trance, accanto a James McAvoy e a Rosario Dawson. Nel 2010, Cassel recitò nel film di Darren Aronofsky Il cigno nero, che ottenne candidature al Premio Oscar, al Golden Globe, al Critic’s Choice Award e all’ Independent Spirit Award come miglior film, nonché una nomination ad uno Screen Actors Guild Award per il miglior cast corale. Prima de Il cigno nero, Cassel apparve nei film di Jean-Francois Richet, Nemico pubblico n. 1 – L’ora della fuga e Nemico pubblico n. 1 – L’istinto di morte. Le due pellicole raccontano la storia vera di Jacques Mesrine, il criminale francese più famoso degli anni Settanta. Nemico giurato per alcuni ed eroe del popolo per gli altri, Mesrine ebbe una carriera nel mondo del crimine lunga quasi due decenni, costellata di sfrontate rapine in banca, fughe dalla prigione e ingegnosi cambi di identità. Il film colse il plauso della critica a livello internazionale, e fu campione di incassi in Francia. La pellicola ottenne dieci nomination ai Premi César, vincendo i riconoscimenti per il miglior attore e il miglior regista. Per la sua interpretazione, Cassel fu insignito del premio Lumiere, dell’Etoile d’Or e del riconoscimento come miglior attore al Festival di Tokyo. Cassel cominciò la sua carriera in Francia nel 1988, partendo da piccolo ruoli sul piccolo e sul grande schermo. Nel 1995, si fece notare nel film di Mathieu Kassovitz, L’odio, in cui interpretava un giovane problematico delle banlieue parigine. La pellicola fu apprezzata dalla critica, e valse a Cassel le sue due prime candidature ai César, come miglior attore e come miglior esordiente. Dopo questa performance, che lo fece conoscere al grande pubblico e agli addetti ai lavori, Cassel è apparso in oltre trentacinque film, sia in Francia che negli Stati Uniti. Tra i film girati in patria ricordiamo L’appartamento, di Gilles Mimouni; Irréversible, di Gaspar Noe; e Sulle mie labbra, di Jacques Audiard, per cui ricevette la sua terza nomination ad un premio César. Cassel ha recitato in diversi film in lingua inglese, come Jefferson in Paris, di James Ivory; Elizabeth, diretto da Shekhar Kapur; Giovanna d’Arco, per la regia di Luc Besson; I fiumi di porpora, di Mathieu Kassovitz; Il patto dei lupi, diretto da Christophe Gans; The Reckoning – Percorsi criminali, per la regia di Paul McGuigan; Shrek, di Andrew Adamson; Renegade, di Jan Kounen; Derailed – Attrazione letale, diretto da Mikael Håfström; e La promessa dell’assassino e A Dangerous Method, per la regia di David Cronenberg. Cassel è apparso inoltre in Ocean’s Twelve, di Stephen Soderbergh, e nel sequel, Ocean’s ThirteenL’attore è anche attivo dietro la cinepresa: Cassel, infatti, è a capo di una società di produzione, la 120 Films. Fondata nel 1997, ha prodotto Shabbat Night Fever, Irréversible, Renegade, Secret Agents, Sheitan, Nemico pubblico n. 1 – L’ora della fuga e Nemico pubblico n. 1 – L’istinto di morte, e Our Day Will ComeCassel si divide tra Parigi e Rio de Janeiro.

CAST TECNICO

DANIEL ESPINOSA (Regista) è un regista il cui approccio provocatorio e crudo dà vita a delle pellicole che incollano gli spettatori alla sedia e li accompagnano in un viaggio nel mondo esteticamente caotico dei suoi personaggi. Espinosa debuttò negli Stati Uniti con Safe House, che vedeva protagonisti Denzel Washington e Ryan Reynolds. Il film incassò oltre 200 milioni di dollari nel mondo, e il successo di Safe House permise a Espinosa di diventare uno dei registi più ricercati ad Hollywood. Espinosa si fece conoscere al grande pubblico con Snabba Cash. Adattamento cinematografico del primo capitolo della trilogia di Jens Lapidus, il film ha fatto registrare un incasso da record in Svezia. Uscita nel 2010, la pellicola tornò nelle sale statunitensi nel luglio del 2012, distribuita da The Weinstein Company. Warner Bros ha acquistato i diritti del film per farne un remake. Espinosa è diplomato in Regia alla prestigiosa National Film School of Denmark.

 RICHARD PRICE (Sceneggiatore) è uno degli scrittori e sceneggiatori americani più eminenti. È autore di otto romanzi tra cui i bestseller Lush Life, Freedomland e Clockers, opera che ottenne una candidatura ad un riconoscimento del National Book Critics Circle (NBCC). The Whites, pubblicato nel febbraio del 2015, è stato incluso nella lista dei bestseller del New York Times. Nel 1999, l’American Academy of Arts and Letters confer a Price un premio per il suo contributo alla letteratura. Racconti, articoli e saggi a sua firma sono apparsi su Best American Essays 2002, The New York Times, The New York Times Book Review, The New Yorker, Esquire, The Village Voice e Rolling StoneTra i suoi lavori in veste di sceneggiatore ricordiamo Seduzione pericolosa, Ransom – Il riscatto, Il colore dei soldi e La notte e la città. Nel 2007, Price vinse il premio Edgar come co-sceneggiatore della serie drammatica The Wire, trasmessa da HBO.

TOM ROB SMITH (Scrittore) si laureò presso l’Università di Cambridge nel 2001 e vive a Londra. Nato nel 1979 da madre svedese e padre inglese, Smith si è fatto conoscere al grande pubblico internazionale grazie alla trilogia di romanzi bestseller cominciata con Child 44 – Il bambino numero 44. Il libro, tra gli altri riconoscimenti, vinse l’International Thriller Writer Award per la miglior opera prima, il Galaxy Book Award per il miglior scrittore esordiente e lo Ian Fleming Steel Dagger Award, premio letterario assegnato annualmente dalla Crime Writers’ Association al miglior romanzo thriller. Il libro fu annoverato tra i candidate al Man Booker Prize, al Costa First Novel Award e al Desmond Elliot Prize. Il suo nuovo romanzo, La Casa, risulta tra i più venduti in diversi paesi, ed è il primo romanzo thriller ad essere candidato al Dylan Thomas Prize.

RIDLEY SCOTT (Producer) è un regista candidato tre volte al Premio Oscar, per Black Hawk Down – Black Hawk abbattuto (2001), Il Gladiatore (2000) e Thelma & Louise (1991). Le tre pellicole gli sono valse altrettante nomination ad un riconoscimento del Directors Guild of America. Tra i film recenti di Scott troviamo Exodus: Dei e Re, con Christian Bale e Joel Edgerton; The Counselor – Il procuratore, su sceneggiatura di Cormac McCarthy, con Michael Fassbender, Brad Pitt, Cameron Diaz e Javier Bardem; e l’acclamato blockbuster Prometheus, con Michael Fassbender, Noomi Rapace e Charlize Theron. Scott è attualmente impegnato nelle riprese di The Martian, thriller fantascientifico che vede protagonisti Kate Mara, Jessica Chastain e Matt Damon. Scott è stato candidato a svariati riconoscimenti nel corso della sua ragguardevole carriera. Oltre alle nomination all’Oscar e al premio della DGA, infatti, Scott ottenne la candidatura ad un Golden Globe come miglior regista per American Gangster, con Denzel Washington e Russell Crowe. Questa pellicola, cui Scott ha lavorato anche in veste di produttore, ricevette anche una candidatura ad un BAFTA come miglior film. Scott ottenne anche la nomination al Golden Globe e al BAFTA come miglior regista per Il Gladiatore, pellicola che vinse il Premio Oscar, il Golden Globe e il BAFTA come miglior film. Nel 1977, Scott fece il suo debutto alla regia di un lungometraggio con I duellanti, per cui vinse il premio come miglior film d’esordio al Festival di Cannes. Seguì il thriller fantascientifico Alien, che rese Sigourney Weaver una star e fu il punto di partenza di una saga di grande successo. Nel 1982, Scott diresse il film cult Blade Runner, con Harrison Ford. Considerato un classico del genere fantascientifico, il thriller futuristico fu incluso nella Filmoteca Nazionale della Biblioteca del Congresso. Il director’s cut/versione del regista della pellicola arrivò nei cinema nel 1993, e di nuovo nel 2007, con grande successo di pubblico. Tra gli altri film diretti da Scott ricordiamo Legend, con Tom Cruise; Chi protegge il testimone, con Tom Berenger; Black Rain – Pioggia sporca, con Michael Douglas e Andy Garcia; 1492 – La conquista del paradiso, con Gérard Depardieu; L’Albatross – Oltre la tempesta, con Jeff Bridges; Soldato Jane, con Demi Moore e Viggo Mortensen; Hannibal, con Anthony Hopkins e Julianne Moore; Nessuna verità, con Russell Crowe e Leonardo DiCaprio; Un’ottima annata, con Russell Crowe e Albert Finney; l’epico Le crociate – Kingdom of Heaven, con Orlando Bloom e Jeremy Irons; Il genio della truffa, con Nicolas Cage e Sam Rockwell; e Robin Hood, la sua quinta collaborazione con la star Russell Crowe, che vedeva protagonista anche Cate Blanchett. Nel 1967, Scott e suo fratello Tony, oggi scomparso, fondarono la società di produzione RSA. RSA è rinomata per la capacità di creare pubblicità innovative e rivoluzionarie per alcuni dei brand più conosciuti al mondo. Nel 1995, i fratelli Scott fondarono la società di produzione cinematografica e televisiva, Scott Free, con uffici a Los Angeled e Londra. La Scott Free produsse film come In Her Shoes – Se fossi lei, A-Team, Cyrus, The Grey, e il film drammatico candidato al Premio Oscar, L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford. Sul piccolo schermo, Scott lavora come produttore esecutivo alla serie TV trasmessa da CBS The Good Wife, vincitrice di un Emmy, di un premio Peabody e di un Golden Globe. Scott fu anche produttore esecutivo di un’altra serie di CBS, “Numb3rs”, durata sei stagioni. Tra gli altri crediti come produttore esecutivo di Scott troviamo la miniserie di Starz I pilastri della Terra, la miniserie di A&E The Andromeda Strain, la miniseries di TNT The Company, e i pluripremiati film tv di HBO RKO 281 – La vera storia di quarto potere, Guerra imminente e Into the storm – La guerra di Churchill.  Scott ha diretto la sua prima puntata pilota di una serie televisiva, “The Vatican”, per conto di Sony Pictures Television. Nata dalla penna di Paul Attanasio, la serie esplora le relazioni, le rivalità, I misteri e i miracoli che avvengono all’interno della Chiesa Cattolica. Scott è anche produttore esecutivo della serie. Nel 2003 è stato nominato Cavaliere Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico per il suo contributo all’arte.