Centopassi è l’anima vitivinicola delle cooperative Libera Terra che coltivano terre confiscate alla mafia in Sicilia.
Le vigne sono distribuite nell’Alto Belice corleonese, una zona dalla bellezza travolgente, particolarmente vocata a produzioni di alta qualità.
I vini raccontano la diversità di ogni vigna, dei suoli che le contraddistinguono e dei vitigni che di volta in volta ne esaltano le caratteristiche.
Libera Terra è un Consorzio di cooperative in 4 regioni del sud Italia: Brindisi, in Campania a sud di Caserta, in Calabria nella zona ionica, in Sicilia nel palermitano (Corleone), a sud dell’Etna ed Agrigento. Le zone trattate si riassumono in circa 1400 ettari confiscati alla mafia e gestite da 9 cooperative diverse a regime rigorosamente biologico. Le coltivazioni riguardano il wine e food con più di 70 prodotti alimentari. Un Consorzio nato nel 2008.
Cento passi è il primo pezzo nato con il marchio vino di Libera terra in Sicilia. Sono 65 gli ettari di vigna che interessano due provincie diverse, Vito Rappa è il responsabile.
Le vigne sono distribuite nell’Alto Belice Corleonese, una zona dalla bellezza travolgente, particolarmente vocata a produzioni di alta qualità. Scenari aperti, incontaminati, con picchi calcarei che spuntano su di un altopiano dall’altitudine media molto elevata, rendono questo angolo del Mediterraneo un luogo ideale per la crescita ottimale della vite. I vini raccontano la diversità di ogni vigna, dei suoli che le contraddistinguono e dei vitigni che di volta in volta ne esaltano le caratteristiche con una cura certosina dei vigneti e lavorazioni che cercano di enfatizzare il frutto.
Un progetto importante di grande valore culturale: l’obiettivo è semplice, rappresentare un approccio diverso alla lotta alle mafie, attraverso la creazione di aziende agricole stabili e durature, che affrontano il mercato in maniera del tutto autosufficiente, senza alcun aiuto pubblico.
Cosa vuol dire fare vino in terre confiscate alla mafia…
Il significato simbolico, forse, é molto forte, ma per il resto non cambia e non deve cambiare nulla. Lavoriamo quotidianamente come qualsiasi altra azienda vitivinicola siciliana o italiana. Poi, un’emozione particolare c’é, visto che le vigne si trovano in un altopiano bellissimo, che va dai 400 a quasi 1000 metri di quota, con panorami incredibili, natura quasi incontaminata e grande variabilità di suoli e di microclimi. Le vigne, coltivate da noi, fin dall’inizio rigorosamente in regime di biologico, si trovano in 12 contrade diverse; vigne difficili, spesso molto lontane tra loro, alcune piantate dai mafiosi, tante altre ripiantate da noi.
Centopassi forse é stata una piccola rivoluzione in questi anni, in Sicilia. Non tanto e non solo per il suo importante risvolto sociale, quanto anche per l’organizzazione e l’approccio che ha portato, tanto in vigna quanto in cantina. Rigore, ossessione per i particolari, miglioramenti continui che, soprattutto se applicati a complesse realtà cooperative come Libera Terra, hanno forse un valore speciale in queste terre.
Fin dai primi passi l’obiettivo è stato molto chiaro: valorizzare soprattutto i vitigni autoctoni, dai più conosciuti, come Grillo e Nero d’Avola, a quelli forse meno popolari, soprattutto fino a qualche anno fa, come Catarratto e Perricone. Vitigni difficili, che hanno imposto particolare impegno, soprattutto nei primi anni, richiedendo tanta fiducia nel proprio lavoro e, su tutto, nervi saldissimi. E le sfide non finiscono, a partire dai vigneti in altura di Nerello Mascalese e Nocera, fino al recentissimo impianto di Carricante, tutti ad Alberello.