Ambrogino d'oro 2014 a Gisella Borioli
Dopo una carriera giornalistica da protagonista nel mondo della moda iniziata giovanissima, una attività creativa passata attraverso progetti per il teatro e programmi televisivi, numerosi libri di moda e costume, varie iniziative e mostre d’arte e di design, si deve a Gisella Borioli “l’invenzione” del Design & Fashion District di zona Tortona, primo esempio di distretto creativo della città, nato a partire dai due poli Superstudio 13 e Superstudio Più.

Due luoghi diventati icone della Milano più viva e innovativa, che hanno dato risposte alle esigenze inesaudite della città, a manifestazioni ed eventi internazionali, con speciale attenzione alle start-up e ai giovani talenti. Gisella Borioli riceverà il 7 dicembre, al Teatro Dal Verme, dalle mani del Sindaco Giuliano Pisapia, l’ambito Ambrogino d’Oro attribuito dal Comune di Milano alle personalità che più si sono distinte per il contributo dato alla vita cittadina. Un meraviglioso omaggio arrivato proprio nell’anniversario dei 15 anni di attività di Superstudio Più.

“Mio padre era orgoglioso di essere nato, lui come i suoi nonni e i nonni dei suoi nonni, nei dintorni di Porta Cicca, oggi Porta Ticinese. Mia madre ricordava, con nostalgia, la sua infanzia nel quartiere di Greco, lo stesso della famosa via Gluck di Celentano. Amavano svisceratamente Milano, i miei genitori, e mi hanno trasmesso lo stesso amore, anche se la vita mi ha portato spesso in giro per il mondo. E’ a loro che vorrei dedicare questo Ambrogino d’Oro di cui la mia città mi ha voluto insignire, con una sorpresa tanto gradita quanto inaspettata. Ho lavorato tanto, da subito, appena uscita dal liceo, mentre frequentavo l’università, via via come giornalista, art director, autore e curatore. Ho ricoperto ruoli direttivi nelle testate più prestigiose (da Vogue a Donna a Madame Figaro e tante altre), collaborato al progetto del “nuovo” teatro Franco Parenti, realizzato programmi televisivi per Rai e Mediaset e canali esteri. Ho curato inedite mostre di moda, da Roberto Capucci alla Callas, progettato format o curato la direzione artistica di eventi di design ed esposizioni di arte sofisticata o popolare come le mostre fotografiche in via della Spiga o i tombini d’artista in Montenapoleone o la Cow Parade milanese nelle strade dal centro alla periferia. Ho aperto scuole di giornalismo e fotografia, scritto libri di moda e costume, formato redattrici e redattori e molti direttori delle più importanti testate di moda, e altri progetti che la mia curiosità e la mia smodata passione per il lavoro mi hanno portato a fare. Così tanti che molti non li ricordo più. E’ stato duro, è stato facile: ero innamorata, del lavoro e di mio marito Flavio Lucchini, il grande art director che ha rivoluzionato l’editoria di moda, e che mi ha insegnato a dare il massimo, e a cui devo tutto. Però niente è stato più eccitante che lavorare pensando a Milano, per creare luoghi dove potesse svilupparsi il talento e la creatività.

Facciamo qualcosa per la città..” è stato il nostro desiderio a partire, nel 1983, dalla nascita del primo Superstudio, la cittadella dell’immagine e della fotografia che per prima ha portato in zona Tortona la moda e l’editoria internazionali, chiamando attorno a sé stilisti, fotografi, modelle, free-lance, creativi e case di moda. Per continuare, nel 2000, il nuovo Superstudio Più di via Tortona, primo centro espositivo a vocazione cultural-commerciale, con un concept del tutto nuovo. Muovendomi tra moda arte design e ogni tipo di innovazione, ho visto rivivere l’energia che pulsava nella vecchia fabbrica General Electric appena dismessa, grazie a mostre, esposizioni, eventi, sfilate, performances, festival e fiere capaci di coinvolgere tutta la città e di dare spazi e visibilità anche ai giovani pieni di talento ma scarsi di mezzi. Ho visto altre fabbriche abbandonate trasformarsi da cattedrali senza senso e senza funzione in altrettanti spazi creativi, come la stecca dell’ex-Ansaldo di via Tortona, al cui ri-uso ho dato il via durante la precedente Amministrazione. Mi piace ricordare che è a Superstudio, con i suoi due poli, che si deve l’avvio del fenomeno di zona Tortona, primo district creativo con le esplosive punte delle settimane della moda e del Fuorisalone del design. Un’idea che ha influenzato negli anni tutta la città facendo nascere sulla sua scia altri simili ”district”, temporanee vetrine del design internazionale. Questo Ambrogino non è il primo premio che ricevo, ma è certamente il più prezioso e il più emozionante. Non è solo merito mio: ringrazio chi mi ha accompagnato fin qui, ringrazio il Sindaco Giuliano Pisapia, ma soprattutto, grazie Milano”.

Gisella Borioli