Gli amari sono degli ottimi digestivi da degustare in modi diversi: da soli, con ghiaccio, nei cocktail e, da poco tempo, anche in versione analcolica.
L’Italia è uno dei paesi con la più grande tradizione degli amari, oltre ad essere il paese che ne produce di più al mondo. Infatti, si può dire che praticamente ogni regione ha il proprio amaro. Si pensi che in Europa il consumo d’amari è pari a 128 milioni di litri l’anno e che soltanto l’Italia e la Germania, insieme, costituiscono ben il 54% di tutto il mercato continentale.
L’idea di un prodotto così peculiare come l’amaro analcolico nasce dalla necessità di soddisfare l’esigenze di un nuovo target di consumatori: sostenitori del bere consapevole che però non si accontentano dei soliti drink analcolici strutturati con la miscela di semplici succhi di frutta.
In questo articolo verrà analizzata l’evoluzione dell’amaro, dalle sue origini alla creazione dell’amaro analcolico.
Origine dell’amaro
Fino agli inizi del 1900 gli amari erano venduti in farmacia in qualità di medicinali, digestivi e stimolanti nei casi di inappetenza, soprattutto dei bambini.
Tali bevande, infatti, nascono nel medioevo e, prodotte dai medici, avevano degli scopi puramente farmacologici: fu soltanto nel 1906 che venne cambiato il concetto di amaro da medicinale a bevanda alcolica, in seguito ad una contestazione da parte dell’American Food and Drug Administration che ne decretò la tassazione alcolica.
Quella dell’amaro è una ricetta ricca di storia e tradizione ed il sapore del prodotto finale cambia in base alle erbe utilizzate e al tempo in cui vengono lasciate in macerazione nell’alcol.
L’amaro: piante e digestione
Ciò che rende l’amaro un ottimo digestivo è chiaramente la sua composizione, di varie tipologie di erbe aromatiche. Le piante amare, infatti, facilitano la digestione stimolando la secrezione gastrica di enzimi digestivi.
Per stimolare il processo metabolico il corpo umano ha bisogno infatti di sentire un gusto amarognolo che attiva i recettori delle papille gustative e favorisce la digestione. Per questo motivo, le erbe generalmente utilizzate nella preparazione degli amari sono quelle con delle riconosciute proprietà digestive, come ad esempio la genziana, la menta piperita o la china.
Inoltre, vengono spesso aggiunti agrumi e cortecce varie per migliorare il sapore del prodotto finito.
L’amaro analcolico
Gli amari analcolici nascono soltanto recentemente, ma rispondono in modo eccellente alla domanda del nuovo tipo di target che ha una conoscenza più estesa del settore, all’interno dei quali si possono trovare una vasta gamma di prodotti adatti a soddisfare ogni tipo di esigenza.
I bar e ristoranti di fascia più alta, infatti, hanno ormai sempre un vasto assortimento di prodotti analcolici nelle loro bottigliere che va dai distillati analcolici fino ai bitter e agli amari analcolici.
La produzione di questo tipo di bevanda analcolica è diversa a seconda del sapore e dello spessore che si desidera dare al prodotto finale. Nel caso ad esempio di The Bitter Note amaro analcolico, vengono utilizzati 4 differenti processi di lavorazione, 36 tra spezie e radici, foglie di carciofo, legno di Quassio ed un estratto di Teriaca Veneta.