La Gallerica Civica di Modena inaugura sabato 23 novembre la mostra Gabriele Basilico nella Collezione della Galleria Civica di Modena, celebre fotografo milanese scomparso il 12 febbraio 2013. Nel 1978 il mensile Modo gli chiese un’indagine fotografica sulle discoteche dell’Emilia-Romagna e, così, Basilico realizzò un reportage di quella che fu poi definita la Nashville italiana esplorando trecento chilometri di dancing, da Reggio Emilia alla Ca’del Liscio di Ravenna, L’atmosfera è un po’ nostrana, tutta italiana. Fra i locali visitati il Club 501 di Gualtieri, il Marabù di Reggio Emilia, il Picchio Rosso di Formigine. Un pubblico eterogeneo che popola le discoteche emiliane tra il finire degli anni settanta e l’inizio degli ottanta. Quindi piste da ballo, periferie urbane, scorci di architetture, aree industriali dismesse: è l’Italia in bianco e nero di fine anni ’70 raccontata dal suo obiettivo. La mostra srà visitabile fino al 26 gennaio 2014.
Dopo gli studi in architettura, Basilico si dedica con continuità alla fotografia. La forma e l’identità delle città, lo sviluppo delle metropoli, le aree urbane, i mutamenti in atto nel paesaggio postindustriale sono da sempre i suoi ambiti di ricerca privilegiati. Milano ritratti di fabbriche (1978-80), è il primo lungo lavoro che ha come soggetto la periferia industriale e corrisponde alla sua prima mostra presentata in un museo (1983, PAC, Milano). Nel 1984-85 con il progetto Bord de mer partecipa, unico italiano, alla Mission Photographique de la DATAR. Nel 1991 partecipa alla missione su Beirut, città devastata dalla guerra civile durata 15 anni. Maestro ne ritrarre gli spazi urbani e nel dare forma e volto alle visioni architettoniche contemporanee, vince numerosi premi, tra i quali, nel 2000 il premio dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. E’ considerato uno dei maestri della fotografia contemporanea.
“La città è il teatro dove si svolge il ritmo dell’identità urbana“.