“Ciao sono Hanna, Hanna Baker. Esatto, non smanettate su.. qualsiasi cosa stiate usando. Sono io, in diretta e stereo. Nessuna replica, nessun bis e questa volta assolutamente nessuna richiesta. Mangia qualcosa e mettiti comodo, perché sto per raccontarti la storia della mia vita. Anzi, più esattamente il motivo per cui è finita. E se tu hai queste cassette è perché sei uno dei motivi.”

13 Reasons Why ispirata all’omonimo libro 13 di Jay Asher, creata da Brian Yorkley e prodotta da Selena Gomez, è da settimane la serie più vista su Netflix, con record di milioni di tweet sull’argomento.

Oltre al motivo indiscusso per cui Th1rteen R3asons Why non è solo un teen drama ma una delle poche serie innovative che con estrema schiettezza riesce ad affrontare tematiche delicate come il bullismo, lo slut-shaming, lo stalking, la violenza fisica e psicologica senza filtri, ecco 13 buone ragioni per vederla:

  1. L’impianto narrativo
  2. L’interpretazione di Katherine Langford
  3. La colonna sonora
  4. Gli outfit di Courtney Crimson
  5. Le scarpe di Alex Standall
  6. Clay Jensen is the new Donnie Darko
  7. Walkman is the new grammofono
  8. Hannah Baker is the new Laura Palmer o Lilly Kane?
  9. L’ora di comunicazione. E sì, la professoressa Mrs. Bradley (Keiko Agena) è proprio la Lane di Rory
  10. Brad (Henry Zaga) il ragazzo di Tony Padilla (Christian Navarro)
  11. La cassetta nr. 13 Lato A
  12. The importance of being Ryan Shaver: We begin by reminding everyone poetry is about honest expression. And we all need to feel safe to share our deepest truths.
  13. E quindi sì, la poesia di Hannah:

“Oggi indosso biancheria intima di pizzo nero, per il semplice gusto di sapere che ce l’ho addosso e al di sotto di quella sono assolutamente nuda.
E poi ho la pelle, miglia e miglia di pelle.
Pelle per coprire i miei pensieri con una pellicola da cucina, attraverso cui si vedono gli avanzi della sera prima, e anche se non lo pensereste, la mia pelle è morbida e liscia e molto vulnerabile.
Ma questo a voi che importa?
Non badate a quanto sia morbida la mia pelle,volete solo sapere cosa fanno le mie dita nel buio.
Ma se in realtà spalancassero le finestre per farmi vedere i lampi attraverso le nuvole?
Se bramassero soltanto di arrampicarsi su una giostra per una boccata d’aria fresca?
Alcune ragazze sanno le parole delle canzoni preferite delle loro amiche.
Trovano armonie nelle loro risate. I loro gomiti uniti cantano insieme. E se io non fossi intonata?
E se le mie melodie non le sentisse nessuno?
Alcuni riconoscono un albero, un cortile, e sanno che hanno trovato casa.
In quante cerchie devo entrare prima di smettere di cercare?
Prima che mi perda del tutto?
Dev’essere possibile nuotare nell’oceano di chi ami senza affogare.
Dev’essere possibile nuotare senza diventare acqua tu stessa.
Ma io continuo a ingoiare quella che credevo aria.
Continuo a trovare pietre legate ai miei piedi.”

Netflix ha saputo catturare l’interesse del pubblico anche viralmente, oltre ad aver curato magistralmente i profili social dei personaggi/studenti della Liberty High School, ha creato un video che mostra lo schermo del cellulare di Hannah, in data 31 marzo 2017. In qualche breve frame assistiamo a conversazioni via messaggio, Snapchat e post di Instagram che ci riportano in un secondo a quello che la Baker ha vissuto nei primi momenti della serie, e quindi prima della tragica scelta di togliersi la vita.

L’impatto che questa serie sta avendo si spera possa essere d’aiuto non solo alle vittima ma anche a chi sentendosi più forte abusa dei più deboli. A tal proposito Netflix e lo show hanno messo a disposizione il sito 13reasonswhy.info come mezzo di richiesta d’aiuto e prevenzione.

“Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”.